Lo scandalo urbanistico viene da lontano

Le istituzioni milanesi sono piombate nel caos. La Procura di Milano ha richiesto la disposizione di sei misure di custodia cautelare, di cui quattro in carcere e due agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta urbanistica che da mesi sta interessando i piani alti del potere e dell’urbanistica milanese. Tra questi, spiccano i nomi del presidente di COIMA, Manfredi Catella e dell’assessore alla Rigenerazione Urbana del comune di Milano Giancarlo Tancredi. La nuova inchiesta aperta dalla Procura svelerebbe gravi illeciti nell’ambito dell’urbanistica meneghina; le ipotesi di reato includono corruzione, falsità ideologica, velocizzazione illegale dei permessi edilizi, conflitto d’interessi e promozione di pratiche speculative. Secondo alcuni giornali risulterebbe indagato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che sarebbe stato a conoscenza delle manovre illecite. Le radici del problema, tuttavia, affondano in anni di cattive pratiche fondate su corruzione e speculazione, che hanno accompagnato lo svilupparsi della città “che non si ferma mai”. 

Tra le misure cautelari emerge anche la figura di Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione Paesaggio, riconfermato per il quadriennio 2025-2028, su proposta dello stesso Tancredi. Secondo le accuse Marinoni avrebbe ordito dal 2021 una trama atta a costruire un «piano di governo del territorio ombra» con il fine di garantire gli interessi privati del settore urbanistico e immobiliare a discapito di quelli pubblici.

La commissione presieduta da Marinoni avrebbe sbloccato progetti urbanistici su pressione dei vari colossi dell’architettura e della politica milanese. Di questo circolo farebbero parte Catella, Tancredi, Stefano Boeri e lo stesso Sala. Le indagini della procura mettono così in evidenza pratiche opache, tra le quali rientra la riconferma nel dicembre 2024 di Marinoni alla presidenza della commissione, nonostante le indagini a suo carico messe in moto nel novembre dello stesso anno.

Marinoni avrebbe ricevuto quindi incarichi di consulenza dalle aziende private, che finivano per essere esaminate dalla stessa Commissione Paesaggio di cui è presidente. Le istituzioni politiche comunali venivano spinte ad approvare queste opere grazie all’influenza di Giancarlo Tancredi, uomo di fiducia di Beppe Sala. Sono numerose le opere d’architettura coinvolte: il Pirellino, i Bastioni di Porta Nuova, Goccia-Bovisa e lo Scalo di Porta Romana sono solo alcuni dei progetti illeciti che sembrano coinvolgere anche le principali aziende immobiliari della città, da Unipol a Hines, nonostante non figurino al momento tra le liste degli indagati.

Richiesta la detenzione anche per Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione Paesaggio e già agli arresti domiciliari dallo scorso marzo, accusato di aver attuato pratiche di influenza e favoreggiamento in cambio di utilità. L’ex vicepresidente, secondo il pm, avrebbe partecipato nella stesura del decreto SalvaMilano per coprire l’approvazione di progetti illegali e creato un canale politico per far arrivare la legge in Parlamento. Inoltre, secondo la Procura, avrebbe fatto passare in Commissione tra il 2020 e il 2023 vari progetti della società di sviluppo immobiliare residenziale Abitare In, a cambio dell’assunzione nell’azienda della figlia.

Risulta indagato anche Stefano Boeri, architetto, tra le varie opere, del Pirellino, incarico assunto dopo la vittoria del concorso indetto da COIMA nel 2019, e del noto Bosco Verticale. Boeri, già indagato per turbativa d’asta, false dichiarazioni e abuso d’ufficio, avrebbe esercitato pressioni «indebite e reiterate» nei confronti di Marinoni, in merito ad opinioni inizialmente sfavorevoli nell’ambito dell’edificazione del Pirellino.

Manfredi Catella chiude il cerchio dei nomi caldi in questa storia. Direttore di COIMA, Catella è il principale promotore della nuova Milano; suoi sono i progetti di Porta Nuova, Torre Unicredit, BAM Biblioteca degli alberi. A questo si aggiungono i progetti sugli scali ferroviari e la costruzione del Villaggio Olimpico nello scalo di Porta Romana. Anche lui sarebbe coinvolto in pratiche di corruzione e falso nell’ottenimento di permessi di costruzione.

Dure le reazioni della politica, con Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e Lega che chiedono le dimissioni di Beppe Sala, mentre tace per il momento il Partito Democratico.

Per quanto le richieste di misure cautelari presentate dalla Procura abbiano sconvolto l’urbanistica e le istituzioni milanesi, lo scoppio dello scandalo si scorgeva già da lontano. Il clamore mediatico del tutto prevedibile che ne è conseguito, non dovrebbe offuscare la consapevolezza che queste pratiche si sono perpetrate per anni, spesso nel silenzio complice di una stampa legata mani e piedi dagli interessi della politica e della finanza. Il “modello Milano”, che nel corso del tempo ha ricevuto l’encomio imprenditoriale ed istituzionale, ha svelato una verità già nota ad una parte della cittadinanza. La politica del mattone, finalizzata alla costruzione dell’idea di una città smart, non ha fatto altro che rendere la vita della cittadinanza impossibile, ingabbiata, spesso consapevolmente, nella retorica della metropoli che non si ferma mai. Questo modello urbanistico mira ad una campagna promozionale costante, come già ci avevano dimostrato i progetti Expo 2015 e ora Olimpiadi Milano-Cortina 2026, volti ad attirare l’interesse internazionale a detrimento dei bisogni concreti della popolazione che abita la città. I comitati di quartiere in lotta, le associazioni, i giornalisti, spesso considerati come delle fastidiose Cassandra, avvertivano già da tempo sul futuro di una città costruita sulla speculazione e sulla corruzione del modello pubblico-privato. La politica che ha espulso e continua a espellere sempre più gente dalla capitale lombarda ha svelato le sue modalità. Il castello di carte inizia a crollare.

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DECAPITATA L’URBANISTICA A MILANO

La richiesta della procura è quella dei domiciliari sia per Catella sia per Tancredi. Gli investigatori hanno notificato l’atto al presidente di Coima mentre stava per salire sull’aereo per un viaggio programmato. Catella, con Coima, ha in campo una serie di progetti importanti a Milano come Milano Porta Nuova, il Pirellino, lo Scalo di Porta Romana e la Biblioteca degli alberi. 

Il gip di Milano, Mattia Fiorentini, ha fissato per il 23 luglio gli interrogatori preventivi dell’assessore e dell’imprenditore. Questa inchiesta arriva dopo una prima fase che aveva portato all’arresto dell’ex direttore dello Sportello unico edilizia, Giovanni Oggioni

Le accuse

Secondo i pm, Catella sarebbe al centro di un caso di corruzione con l’ex presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni. Inoltre, con Tancredi è accusato di induzione a dare o promettere utilità sempre con Marinoni. L’assessore Tancredi è accusato anche di falso perché non avrebbe rilevato e comunicato il conflitto di interessi con lo stesso Giuseppe Marinoni. In questo contesto, si legge nel decreto di perquisizione della procura, Tancredi avrebbe fatto “riconfermare al sindaco Sala la nomina di Marinoni alla Commissione”. 

Tra i casi riportati dalla procura di Milano c’è quello del Pirellino. Tancredi, si legge nella carta, “abusando dei poteri di assessore alla Rigenerazione urbana del Comune” su “richiesta di Manfredi Catella e di Stefano Boeri interferiva nelle valutazioni della Commissione per il paesaggio” inducendo “Marinoni a orientare la Commissione a esprimere parere favorevole sull’intervento edilizio denominato P39-Pirellino e Torre botanica al fine di garantire utilità e soddisfazione agli interessi economici di Catella e del suo progettista Stefano Boeri, modificando il parere negativo già espresso dalla Commissione per il paesaggio sull’impatto dei volumi e su altre gravi incongruenze progettuali”.

La nota di Manfredi Catella

“Abbiamo provveduto tempestivamente a fornire quanto ci è stato sinora chiesto e a svolgere le verifiche interne per confermare la regolarità in merito, che avremo modo di rappresentare con chiarezza nella sede giudiziaria – fa sapere Catella in una nota -. La trasparenza e la legalità sono fondanti per il nostro gruppo e per tutti i noi, e avremo modo di affermarlo con determinazione anche in questa circostanza”. Il ceo di Coima ha aggiunto: “In data odierna abbiamo ricevuto una notifica del Tribunale di Milano per informarci dell’indagine in corso relativamente a un incarico progettuale affidato in passato dalla nostra società all’architetto Scandurra” e precisa: “Dato il ruolo dell’architetto anche come membro della commissione paesaggistica del Comune di Milano fino al 2024, viene prospettata l’ipotesi che l’incarico professionale affidato possa avere influenzato la condotta del professionista nella commissione in merito ai progetti promossi nella nostra società”. 

Le altre richieste al gip

Ci sono altre quattro richieste al gip di custodia cautelare in carcere nella nuova inchiesta per corruzione, falso e indebita a dare o promettere utilità sull’urbanistica di Milano e i grandi progetti di trasformazione urbana. Si tratta dell’imprenditore della società immobiliare Bluestone, Andrea Bezziccheri, già indagato o imputato nei fascicoli sulle Park Tower di via Crescenzago 105 e sul palazzo nel cortile ‘Hidden Garden’ di piazza Aspromonte. 

Chiesta la misura cautelare più pesante anche per l’ex presidente della commissione paesaggio di Milano, Giuseppe Marinoni, per l’architetto Alessandro Scandurra (anche lui ex membro della commissione paesaggio) e per l’architetto Federico Pella della società di ingegneria e progettazione integrata J+S, protagonista fra i vari progetti della cordata vincitrice del progetto di riqualificazione delle ex Scuderie de Montel di San Siro, trasformate nelle Terme de Montel nell’ambito del bando internazionale di rigenerazione urbana Reinventing Cities. Quest’ultimo si trovava all’estero al momento della notifica del provvedimento. Per tutti gli interrogatori preventivi sono stati fissati il 23 luglio.

“Il fenomeno indagato, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo”, scrive il procuratore di Milano, Marcello Viola, in una nota. Le indagini, aggiunge, “hanno già portato nei mesi scorsi al sequestro di diversi cantieri” e a “misure cautelari personali”.

Uffici asserviti alle utilità dei privati

Secondo i pm, si sarebbe verificato “un allarmante predominio degli interessi privati su quelli pubblici, a causa di croniche situazioni di conflitto di interessi”. Gli elementi raccolti costituirebbero “un’ulteriore conferma della degenerazione della gestione urbanistica dell’amministrazione comunale di Milano”, con uffici “asserviti alle utilità di una cerchia ristretta ed elitaria di soggetti privati” anziché presidiare la “tutela dell’interesse pubblico”. Il risultato sarebbe stato quello di “programmi e interventi di un’imponente e incontrollata espansione edilizia della città”.

Chi è Manfredi Catella

È noto al grande pubblico perché l’azienda di cui è Ceo, Coima Sgr, è “madre” del Bosco Verticale e in generale di tutta Porta Nuova, il quartiere che ha cambiato il volto di (parte di) Milano, non senza polemiche. Manfredi Catella, di cui i pm di Milano hanno chiesto gli arresti domiciliari mercoledì 16 luglio (insieme all’assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi) nell’ambito di un nuovo filone delle inchieste sull’urbanistica, è un imprenditore noto al grande pubblico.

Le reazioni: FdI e M5S chiedono le dimissioni di Sala

Immediate e inevitabili le reazioni nel mondo politico milanese. Fratelli d’Italia chiede senza mezzi termini le dimissioni del sindaco Beppe Sala. “Siamo di fronte a un sistema compromesso”, commenta Sandro Sisler, senatore di FdI: “Rispettiamo il lavoro degli inquirenti e, ovviamente, tutti sono innocenti fino a una sentenza di condanna definitiva, ma non possiamo non tenere in considerazione il dato politico che impone un atto di responsabilità: il sindaco Sala deve rassegnare le dimissioni”.

Con lui Riccardo Truppo, capogruppo di FdI in consiglio comunale: “Da troppo tempo Milano attende risposte serie e trasparenti da chi governa a Palazzo Marino. La misura è colma. Milano ha atteso i comodi della giunta Sala per ricevere risposte tecniche e politiche puntuali che potessero tirarla fuori dal pantano creato da 14 anni di gestione di sinistra. La città non può più essere ostaggio di questo sistema”.

Dimissioni necessarie anche per il Movimento 5 Stelle. “La notizia dell’ennesimo terremoto legato all’urbanistica, che in questi minuti sta travolgendo il Comune di Milano, deve essere l’ultimo capitolo della giunta Sala”, dichiara Nicola Di Marco, capogruppo in consiglio regionale: Lo stillicidio di assessori e funzionari, ricordiamo le dimissioni dell’assessore alla Casa Guido Bardelli lo scorso marzo, non può che portare il sindaco a trarre le logiche conseguenze, in quanto responsabile ultimo dell’attività comunale”.

Critica anche la Lega, senza però arrivare alla richiesta di dimissioni. “Come sempre siamo garantisti fino a sentenza e auspichiamo che tutto possa risolversi per il bene della città, ma la richiesta di arresto per un assessore del Comune di Milano, avanzata stamane dalla procura, mette in serio pericolo l’immagine del Comune e rischia di affossare una volta per tutte lo sviluppo urbanistico e l’economia della città”, si legge in una nota della segreteria provinciale e del gruppo in consiglio comunale: “Milano non può sopportare un nuovo scandalo urbanistico che coinvolge un membro della giunta e uno degli operatori più in vista in città proprio per i rapporti con l’amministrazione comunale. Chiediamo al sindaco Sala di fare scelte celeri per far ripartire l’economia e lo sviluppo della città”.

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Bufera urbanistica, i pm chiedono l’arresto per Manfredi Catella e l’assessore Giancarlo Tancredi. Indagato Stefano Boeri
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Voli sostenibili? Cosa c’è davvero dietro le promesse green delle compagnie aeree

Sempre più compagnie parlano di emissioni compensate e viaggi “a impatto zero”, ma la realtà è più complessa. Scopri come riconoscere il greenwashing e scegliere in modo più consapevole per viaggiare davvero sostenibili.

Altroviaggiare

di Pierfrancesco Catucci

Negli ultimi anni il mondo del turismo ha fatto propria una parola ricorrente: sostenibilità. La troviamo ovunque, dai cataloghi alle pubblicità online, passando per le schermate di prenotazione dei voli. Basta un clic per “compensare le emissioni” del proprio viaggio e sentirsi, almeno un po’, in pace con l’ambiente. Ma quanto c’è di vero in queste promesse?

Volare è ancora oggi una delle attività a maggiore impatto ambientale. Eppure, sono molte le compagnie aeree che parlano di emissioni zero, carburanti alternativi, flotte sostenibili e impegni climatici. Parole rassicuranti, spesso accompagnate dalla richiesta di un piccolo contributo extra da parte del passeggero (Altroconsumo ha indagato anche quanto lievitano i prezzi dei voli low cost con i costi extra). Una strategia che sposta la responsabilità ambientale sul consumatore finale, presentando come virtuose pratiche che in realtà non risolvono il problema, ma anzi rischiano di alimentarlo.

Un’indagine europea che fa luce sulle strategie di greenwashing

Nel 2023 Altroconsumo, insieme ad altre 22 organizzazioni europee coordinate dal Beuc (Bureau européen des unions de consommateurs, il gruppo europeo composto da 45 organizzazioni dei consumatori di 32 Paesi), ha segnalato alle autorità venti compagnie aeree per messaggi ingannevoli legati alla sostenibilità, il cosiddetto greenwashing. Dopo due anni di pressione e monitoraggio, qualcosa si è mosso.

Alcune compagnie hanno rimosso i messaggi più discutibili dalle loro piattaforme di prenotazione. Norwegian ha eliminato tutte le dichiarazioni climatiche. Wizz Air e Ryanair hanno cancellato l’opzione di compensazione della CO₂, mentre Vueling ha ritirato la possibilità di aggiungere un costo extra per sostenere una tariffa “green”. Altre società hanno modificato il linguaggio usato o i colori grafici per rendere le proposte meno fuorvianti.

Nonostante si tratti di cambiamenti parziali, sono segnali importanti che dimostrano come l’azione collettiva dei consumatori possa produrre risultati concreti. Ed è proprio questo lo spirito con cui Impegnati a Cambiare nasce e si sviluppa: promuovere la consapevolezza, ma anche agire per generare trasformazioni reali, migliorare le regole e rendere i mercati più equi e trasparenti.

Restano ancora diffuse alcune affermazioni problematiche, come le dichiarazioni di compensazione delle emissioni di CO₂ e gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine non verificabili. Inoltre, si stanno diffondendo nuove “tariffe verdi” che promettono vantaggi per futuri voli a chi paga un sovrapprezzo oggi. In pratica, chi pensa di fare del bene finisce per essere incentivato a volare di più, con effetti contrari agli obiettivi ambientali dichiarati.

È proprio per evitare questo paradosso che Altroconsumo continuerà a vigilare e a chiedere maggiori tutele per chi viaggia, rafforzando l’idea che ogni segnalazione, ogni azione collettiva, può contribuire a cambiare davvero le cose.

Cosa non torna nelle compensazioni ambientali

Prendiamo la riforestazione. In teoria, piantare alberi per assorbire CO₂ è una buona idea. In pratica, molti progetti consistono in monocolture di specie non autoctone, realizzate in aree già forestali o agricole, talvolta persino abitate da comunità indigene. Il risultato? Perdita di biodiversità, competizione con la produzione alimentare, e impatti sociali negativi.

Anche i carburanti sostenibili per l’aviazione (Saf) vengono spesso presentati come la soluzione al problema. Ma, secondo le stime ufficiali dell’Unione europea, nei prossimi anni copriranno solo una percentuale minima del fabbisogno totale. Chiedere oggi ai viaggiatori di finanziarli con sovrapprezzi – come fa, ad esempio, Air France – è dunque una pratica discutibile, che alimenta aspettative poco realistiche.

In generale, per parlare di vera compensazione, i progetti dovrebbero essere permanenti, verificabili, addizionali. In molti casi, però, questi criteri non vengono rispettati.

Obiettivi futuri e voli a “emissioni nette zero”

Alcune compagnie, come Austrian Airlines, parlano apertamente di voler raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050. Ma questa espressione non significa che i voli smetteranno di emettere gas serra: significa solo che si cercherà di compensare le emissioni attraverso altri interventi. Anche qui, senza un sistema di controllo e monitoraggio, il rischio di greenwashing resta altissimo.

Cosa possiamo fare noi, cosa devono fare le compagnie

Volare oggi non è un’attività sostenibile, e non lo sarà nel breve periodo. Ma possiamo iniziare a fare la nostra parte scegliendo in modo più consapevole. Informarsi è il primo passo. Evitare l’aereo quando esistono alternative a minore impatto ambientale è un’ottima strategia. Anche restare più a lungo nei luoghi visitati, sostenere il turismo locale e ridurre i viaggi inutili sono scelte che possono fare la differenza.

Allo stesso tempo, le compagnie aeree devono essere trasparenti. È fondamentale che i passeggeri sappiano esattamente cosa stanno finanziando quando pagano una tariffa “green”. E se le promesse non sono mantenute, deve essere previsto un rimborso.

Altroconsumo chiede che le autorità competenti introducano sanzioni per chi usa la sostenibilità come leva di marketing, e che vengano stabilite regole più precise e vincolanti sulla comunicazione ambientale nel settore aereo.

Viaggiare bene, senza farsi illusioni

Il cambiamento non passa per slogan rassicuranti, ma per scelte concrete, consapevoli e collettive. La sezione AltroViaggiare di Impegnati a Cambiare nasce proprio per questo: offrire strumenti, informazioni e spunti utili a chi vuole scoprire il mondo senza farsi illusioni, ma con rispetto e responsabilità.

Viaggiare bene non significa arrivare più lontano, ma lasciare dietro di sé un impatto più leggero e un segno più giusto.

Scrub per il corpo: istruzioni per l’uso

La cura del corpo passa anche attraverso piccoli gesti quotidiani, spesso sottovalutati, ma fondamentali per il benessere della pelle. Tra questi, l’esfoliazione ha un ruolo centrale.
Rimuovere le cellule morte, stimolare il rinnovamento cellulare e migliorare la texture dell’epidermide sono solo alcuni dei benefici dello scrub per il corpo. Questo trattamento, semplice da eseguire anche a casa, può fare la differenza nella routine di bellezza di chi desidera una pelle più liscia, luminosa e ricettiva ai trattamenti idratanti. Tuttavia, è essenziale conoscere modalità, frequenze e prodotti adatti al proprio tipo di pelle per evitare irritazioni o risultati controproducenti.


Cos’è uno scrub e come agisce sulla pelle
Uno scrub è un prodotto cosmetico formulato per esfoliare la pelle del corpo. La sua composizione comprende solitamente una base cremosa o oleosa, arricchita con microgranuli di origine naturale o sintetica che, con il massaggio, rimuovono meccanicamente le cellule morte presenti sulla superficie cutanea. Questo processo favorisce il rinnovamento cellulare e stimola la microcircolazione, rendendo la pelle più tonica e compatta.
Sottoporsi regolarmente a uno scrub esfoliante per il corpo può contribuire anche a prevenire problematiche cutanee come i peli incarniti, la secchezza e l’aspetto opaco dell’epidermide. Inoltre, esfoliare prima dell’applicazione di trattamenti specifici, come creme anticellulite o idratanti, ne potenzia l’efficacia, poiché i principi attivi penetrano più in profondità.


Quando e quanto spesso utilizzare lo scrub
La frequenza con cui si può utilizzare uno scrub varia in base al tipo di pelle. Per chi ha una cute normale o mista, è generalmente consigliabile effettuare uno scrub una o due volte alla settimana. Chi ha la pelle particolarmente sensibile o secca dovrebbe invece limitare l’utilizzo a una volta ogni dieci giorni, scegliendo prodotti delicati e formulati appositamente.
Molti commettono l’errore di esfoliare troppo spesso, credendo di ottenere risultati migliori. In realtà, un uso eccessivo può compromettere il film idrolipidico della pelle, causando arrossamenti, secchezza e sensazione di fastidio. È bene quindi rispettare i segnali del proprio corpo e adeguare la routine in base alla stagione e alle condizioni della pelle. Nei mesi invernali, ad esempio, la pelle tende a disidratarsi con maggiore facilità e potrebbe
necessitare di intervalli più lunghi tra un trattamento e l’altro.


Scegliere lo scrub adatto al proprio tipo di pelle
La scelta dello scrub non può prescindere dalle caratteristiche della propria pelle. Le formulazioni presenti sul mercato sono numerose e rispondono a diverse esigenze: esistono scrub a base di zucchero, sale marino, caffè, gusci di frutta tritati, avena o argilla, ognuno con proprietà specifiche.
Chi ha la pelle grassa o ispessita può optare per scrub più decisi, con granuli evidenti e consistenze compatte. Per chi ha la pelle delicata o soggetta a rossori è preferibile usare uno scrub corpo per pelli sensibili, caratterizzato da una texture più morbida e ingredienti lenitivi come la camomilla, il burro di karité o l’olio di mandorle dolci. Anche la presenza di profumazioni artificiali o coloranti può irritare le pelli più reattive, ed è quindi consigliabile
leggere con attenzione l’etichetta prima dell’acquisto.


Modalità di applicazione e accorgimenti utili
Applicare correttamente lo scrub è fondamentale per ottenere benefici senza arrecare danni alla pelle. Prima del trattamento, è opportuno detergere accuratamente la zona da trattare con un sapone neutro e acqua tiepida, che aiuta ad ammorbidire l’epidermide. Lo scrub va applicato sulla pelle umida, massaggiando con movimenti circolari dal basso verso l’alto. È
importante non esercitare una pressione eccessiva, soprattutto sulle zone più delicate come l’interno coscia o il décolleté.
Il tempo del massaggio non dovrebbe superare i cinque minuti. Dopo l’applicazione, si procede al risciacquo con acqua tiepida, evitando temperature troppo alte, che potrebbero alterare l’equilibrio cutaneo. È consigliabile evitare subito dopo l’esfoliazione l’utilizzo di prodotti contenenti alcol, come alcuni deodoranti o lozioni, che potrebbero risultare irritanti. L’applicazione di una crema idratante ricca, invece, aiuta a ristabilire l’equilibrio naturale della pelle e potenzia l’effetto levigante dello scrub.


Esfoliazione e stagionalità: come regolarsi

Le esigenze della pelle cambiano a seconda della stagione, e lo stesso vale per l’uso dello scrub. Durante l’inverno, il freddo e il riscaldamento domestico possono rendere la pelle più secca e fragile. In questo periodo è opportuno scegliere scrub idratanti e utilizzare il trattamento con minore frequenza. In estate, invece, l’esfoliazione diventa un alleato importante per mantenere uniforme l’abbronzatura e liberare la pelle da residui di protezione
solare o sabbia.
Tuttavia, è fondamentale non eseguire uno scrub poco prima di esporsi al sole: l’esfoliazione rende la pelle temporaneamente più sensibile ai raggi UV. È buona norma quindi distanziare il trattamento di almeno 24 ore da eventuali esposizioni, utilizzando nel frattempo una protezione solare adeguata.


Trattamenti specifici post-esfoliazione
Dopo l’esfoliazione, la pelle è particolarmente ricettiva. È il momento ideale per applicare trattamenti nutrienti, elasticizzanti o tonificanti. Molti centri estetici propongono cicli di scrub combinati a fanghi, bendaggi o massaggi con oli essenziali. In ambito domestico, si può approfittare del momento post-scrub per coccolare la pelle con maschere corpo o lozioni con ingredienti attivi come acido ialuronico, collagene o vitamina E.
Questa fase della skincare non va trascurata, poiché un’idratazione profonda aiuta la pelle a mantenersi elastica e luminosa, contrastando i segni del tempo e la perdita di tono. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: una dieta equilibrata e una buona idratazione quotidiana dall’interno sono elementi che completano i benefici visibili sulla superficie cutanea.


Gli errori da evitare durante l’uso dello scrub
Non sempre l’esfoliazione viene eseguita correttamente. Uno degli errori più comuni è utilizzare lo scrub sulla pelle asciutta, nella convinzione che l’attrito maggiore garantisca risultati più evidenti. In realtà, questo può causare microlesioni e arrossamenti, senza reali benefici aggiuntivi. Anche l’utilizzo di scrub per il viso sul corpo o viceversa può essere inappropriato, poiché i granuli hanno dimensioni e composizioni diverse a seconda dell’area
da trattare.
Un altro comportamento da evitare è l’esfoliazione su pelle irritata, scottata dal sole o soggetta a dermatiti. In questi casi, l’intervento cosmetico potrebbe peggiorare la situazione e compromettere la barriera protettiva naturale. Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è sempre consigliabile valutare lo stato della propria pelle e, in caso di dubbi, rivolgersi a un dermatologo o a un professionista del settore.

Conoscete la Valle Intelvi?

Nata e vissuta a Milano, ho conosciuto la Valle Intelvi da bambina, ci sono andata per la prima volta nel 1952. Allora le vacanze estive duravano 3 mesi abbondanti e io questi mesi li trascorrevo a Montronio, un piccolo paese tra Castiglione e San Fedele. In compagnia della mia nonna paterna.
Per diversi anni quelle passate in Valle Intelvi furono le vacanze più belle della mia infanzia: prati e boschi a perdita d’occhio, piante da frutta, latte di mucca appena munto e poi con i contadini “a fare il fieno” e a schiacciarlo nei fienili, e dopo cena infinite giocate a nascondino sulla piazza del paese e la sensazione di totale plibertà che anche da piccola apprezzavo molto.

Nel 2018 io e mio marito abbiamo deciso di lasciare Milano e di venire a vivere proprio in Valle Intelvi , certo da quel lontano 1952 era passata una vita, ma io i miei ricordi li ho trovati tutti e la bellezza della valle è intatta.
Abbiamo scelto di comprare casa a Lanzo, di certo il paese più belllo della Valle, con panorami mozzafiato su Lugano e le Alpi Italiane e Svizzere (Sapete che quando il cielo è terso possiamo vedere la nostra Madonnina del Diomo?).

Perché vi racconto questo spaccato della mia vita? Presto detto: la valle è a 😯 chilometri da Milano in provincia di Como ed è di una bellezza incredibile, offre passeggiate per ogni scarpa, una natura rigogliosa, boschi fitti con vegetazione varia, tanti luoghi d’arte da visitare e poi è proprio un ponte tra due laghi, il Lario, il Ceresio e la Svizzera a 10 Km.e confesso che mi piacerebbe vedere una “ invasione “ di milanesi.

Perchè non farci un fine settimana per poi magari passarvi le vacanze?

Volete saperne di più? Visitate il sito dell’ Associazione Turismo per farvi un’Idea.Vi preannuncio che in valle si trovano molti bellissimi B&B confortevoli,m ed attrezzati, alberghi e Locande di buon livello, non rimane che scegliere.

Qui sotto un B&B a Lanzo e il link per avere informazioni

IL BORGHETTO

Vi aspetto!

MANUELA VALLETTI

Musica d’Autore in Cascina Linterno

Gli Amici della Cascina Linterno, nell’ambito del Programma di iniziative 2025, con il Patrocinio del Municipio 7 e a cura di “Serate Musicali” – Stagione 2025, invitano tutta la cittadinanza al concerto con il M.o Marco Panzarino

Venerdì 11 Luglio 2025 – Ore 21,00 – Porticato delle Colonne di Cascina Linterno

Via F.lli Zoia, 194 – Parco delle Cave – 20152 –Milano

Autobus 67 da M1 “Bande Nere”, 49 da M1 “Inganni” e M5 “San Siro”, 63 e 78 da M1 “Bisceglie”

 «SUONI E COLORI DALL’ ITALIA ALL’ANDALUSIA»

Chitarrista MARCO PANZARINO

 Programma:

LUIGI RINALDO LEGNANI (1790-1877)

5 Capricci op.20

 NICCOLÒ PAGANINI (1782-1840)

Gran Sonata in la maggiore MS 3

  1. I.                    Allegro risoluto
  2. II.                 Romanza
  3. Andantino variato

 JOAQUÍN TURINA (1882-1949)

Sonata op.61

  1. I.                    Allegro
  2. II.                 Andante
  3. Allegro vivo

 MANUEL DE FALLA (1876-1946)

«Danza del Mugnaio», da “Il Cappello a tre punte”

 ISAAC ALBÉNIZ (1860-1909)

«Sevilla», da “Suite española” op.47

 MARCO PANZARINO – Nato a Milano, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “A. Boito” di Parma con E. Tagliavini e successivamente ha frequentato i corsi di perfezionamento di A. Ponce. Si è laureato in materie letterarie all’Università Cattolica di Milano con una tesi in Musicologia. Ha conseguito il Diploma Accademico di Secondo Livello in Chitarra con il massimo dei voti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano con P. Cherici. Ha vinto numerosi concorsi, tra cui l’“Auditorium” della RAI a Torino e il Concorso “Città di Parma”, eseguendo il Concerto per chitarra e orchestra d’archi di Margola. Ha svolto intensa attività concertistica, sia come solista, che in formazioni cameristiche, presso Istituzioni italiane quali: Gioventù Musicale, Piccola Scala, Serate Musicali, Circolo della Stampa di Milano, Piccolo Regio di Torino, Autunno Musicale di Como, Sala Bossi di Bologna, S. Filippo di Genova, Basilica dei Frari per il Carnevale Venezia, Teatro Regio di Parma e all’estero in Svizzera e Germania. Ha inciso per la casa editrice Sanpaolo. Unisce all’attività artistica quella didattica come docente di chitarra presso l’Istituto Comprensivo a indirizzo musicale “Q. di Vona” di Milano.

 Autobus 67 da M1 “Bande Nere”, 49 da M1 “Inganni” e M5 “San Siro”, 63 e 78 da M1 “Bisceglie”

Info : 334 7381384

 Ingresso libero con contributo di cortesia – www.cascinalinterno.it

amicilinterno@libero.it – info@cascinalinterno.it

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Perché Meloni riarma l’Italia


L’Italia comprerà tante armi dagli Stati Uniti che poi metterà al servizio degli Stati Uniti. Siccome l’Italia non ha nemici, comprerà le armi per combattere contro i nemici degli Stati Uniti. Sarà la Casa Bianca a dire a Giorgia Meloni dove e quando dovrà utilizzare le armi italiane. Questo accade perché gli Stati Uniti “scroccano” le armi, i soldi e i soldati italiani. Al contrario di ciò che afferma Trump, gli Stati Uniti sfruttano l’Italia e gli italiani. Siccome gli italiani sono il popolo sottomesso di uno Stato satellite, accettano questo stigma radicato nella menzogna senza ribellarsi con una contronarrazione. Non avendo nemici, tutte le volte che l’Italia è entrata in un teatro di guerra – Afghanistan o Iraq – vi è entrata per farsi sfruttare dalla Casa Bianca, per ridurre le spese di guerra della Casa Bianca. Questo è il meccanismo: la Casa Bianca scatena guerre illegali d’aggressione, come quella del 2003 contro l’Iraq, e poi scarica una parte dei costi di queste guerre disastrose sull’Italia chiedendole di mettere le sue armi e i suoi soldati alle dipendenze dei comandi americani. Nel 2011 gli Stati Uniti ordinarono all’Italia di bombardare un proprio alleato, la Libia: l’Italia usò armi e carburante contro se stessa. E’ accaduto anche in Ucraina. La Casa Bianca di Biden ha incancrenito la guerra rendendo impossibile ogni soluzione diplomatica e adesso Trump scarica sull’Italia i costi della guerra per procura degli Stati Uniti contro la Russia in Ucraina. Trump dice agli italiani: “Cari italiani, comprerete le armi dagli Stati Uniti e poi le darete all’Ucraina mentre io succhio il san […] degli italiani più poveri per accrescere le quote di potere mondiale degli Stati Uniti in Europa”.
Il mio canale YouTube ha raggiunto 192.000 iscritti. Vorrei ringraziare di questo affetto e di questa stima. Ogni iscrizione al mio canale YouTube è un gesto di affetto e di vicinanza che apprezzo molto. Le cose che dico in questo post le spiego anche in questo video. Il 5 luglio parlerò a Carrara. Sabato 26 luglio parlerò al Festival del Libro Possibile a Vieste. Ne prossimi giorni tornerò in televisione.
Alessandro Orsini

Video qui:
https://www.youtube.com/watch?v=wXKhQu9qrsU

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Aleksandr Pushkin: il grande poeta russo e le sue opere più importanti

Aleksandr Sergeevič Pushkin (1799-1837) è considerato il più grande poeta della letteratura russa e uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. La sua opera ha avuto un impatto profondo sulla lingua e sulla cultura russa, contribuendo a definire l’identità nazionale e a sviluppare la letteratura moderna.

Le opere più importanti di Pushkin

  1. Eugene Onegin
    Forse la sua opera più celebre, Eugene Onegin è un romanzo in versi scritto sotto forma di romanzo in lettere. Racconta la storia di un giovane aristocratico disilluso, Eugene Onegin, e delle sue relazioni con altri personaggi, tra cui il poeta Lenski e la giovane Tatyana. Questo capolavoro è considerato un classico della letteratura russa e un esempio di poesia narrativa che combina romanticismo, realismo e satira sociale.
  2. Il racconto di Pietro il Grande
    Un poema storico che celebra la figura di Pietro il Grande, il sovrano che modernizzò la Russia. Attraverso questa opera, Pushkin esprime il suo amore per la storia russa e il suo desiderio di rinnovamento e progresso.
  3. Il cavaliere di bronzo
    Una poesia che narra la leggenda di Pietro il Grande e della statua che lo rappresenta a San Pietroburgo. È un poema epico che riflette sui temi del potere, della fortuna e della lotta tra l’individuo e le forze della storia.
  4. Il poema “Ruslan e Ludmila”
    Un poema epico e fantastico che racconta le avventure del giovane eroe Ruslan e della principessa Ludmila. È ricco di elementi folkloristici e magici, e rappresenta un esempio di poesia romantica e nazionale.
  5. Le poesie liriche
    Pushkin è anche famoso per le sue poesie brevi e intense, che trattano temi come l’amore, la natura, la libertà e la nostalgia. Tra queste, spiccano “Il fiume”, “Il sogno” e “Il mio canto”.

L’eredità di Pushkin
Pushkin ha rivoluzionato la lingua russa, introducendo un linguaggio più naturale e accessibile, e ha aperto la strada a molti scrittori successivi come Gogol, Tolstoj e Dostoevskij. La sua capacità di combinare il romanticismo con il realismo, la sua sensibilità e il suo talento narrativo lo rendono una figura imprescindibile nella letteratura mondiale.

Timido inizio

” Un voi vuoto con un tu caloroso
scambiava lei nel parlarmi
e suscitava nel cuore innamorato
i più bei sogni di felicità.
Davanti a lei sto in silenzio
di distogliere gli occhi non ho forza
e le dico: – come siete cara –
e penso – come ti amo – “

Ricordo il magico istante

” Ricordo il magico istante:
Davanti m’eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.
Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,

Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.
Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Scordai la tenera tua voce,
I tuoi sublimi lineamenti.

E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore. ”

Il cavaliere povero

” Viveva al mondo un cavaliere povero
silenzioso e semplice
d’aspetto tetro e pallido
d’animo ardito e onesto
Egli aveva una sola visione
alla mente incomprensibile
che profondamente
si era impressa nel suo cuore

Da quel momento, arso nell’anima
più le donne non guardò
e fino alla bara con nessuno
volle dire una parola
Al collo il rosario si legò
e dal volto la celata
dinanzi a nessun più levò.
Ricolmo di puro amore
fedele al dolce sogno
A. M. D. con il suo sangue
scrisse sullo scudo
E nei deserti della Palestina
mentre i paladini si lanciavano
in battaglia, per le rupi
a gran voce invocando le dame.
Lumen coeli, sancta Rosa
gridava egli feroce e focoso
e come tuono la sua minaccia
atterriva i musulmani.

SOAP TURCHE CHE PASSIONE…

Oggi è stata sospesa la soap “TRADIMENTO” che riprenderà a settembre e il malcontento del pubblico sui social è palpabile, questo mi spinge a fare una riflessione sociologica sul grande successo che queste serie hanno avuto nel nostro Paese.

Il successo clamoroso di ” Terra Amara” la prima serie turca trasmessa in Italia, ha riportato i telespettatori indietro nel tempo e può essere spiegato da diversi fattori. Innanzitutto, le soap come questa, ma anche come Tradimento e THE FAMILY, offrono trame coinvolgenti, ricche di emozioni, drammi familiari e storie d’amore appassionanti, che riescono a catturare il pubblico.

Dal punto di vista tecnico inoltre, le produzioni turche sono molto curate, hanno attori carismatici e scenografie suggestive, che rendono le serie visivamente attraenti. Un altro aspetto importante è che queste soap spesso affrontano temi universali e attuali, come l’amore, la fedeltà, i conflitti familiari e le sfide sociali e hanno la capacità di mescolare tradizione e modernità, questo le rende accessibili e interessanti per un’ampia fascia di spettatori.

Un altro aspetto spesso ignorato è il bisogno del pubblico di immergersi in una realtà più umana di quella offerta dalla società di questi nostri tempi. Le soap turche infatti, spesso coinvolgono gli spettatori in storie più umane, ricche di emozioni autentiche e relazioni profonde. In una societa’ complessa e talvolta distaccata come la nostra, queste serie permettono di vivere momenti di empatia, di sognare e di riflettere su valori come l’amore, la famiglia e la fedeltà. Diventano una sorta di rifugio, un’occasione per staccare dalla quotidianità e trovare conforto in storie che, pur essendo spesso drammatiche, mostrano anche la forza dei legami umani e la speranza.

Spesso queste serie diventano parte della routine quotidiana di molte persone, ecco perchè la sospensione di “TRADIMENTO” ha lasciato un vuoto, e questo si riflette chiaramente nei commenti e nelle reazioni online. Aspettando settembre, possiamo condividere il nostro dispiacere e attendere le novità.

Manuela Valletti