Morbo di Alzheimer in Italia: numeri in crescita e nuove speranze terapeutiche

📊 L’allarme demenza: numeri e previsioni

In Italia si stima che oltre 650.000 persone soffrano del Morbo di Alzheimer, mentre le diagnosi totali di demenza superano 1,48 milioni. Si prevede che questi numeri cresceranno drasticamente nei prossimi decenni, con oltre 2,3 milioni di casi attesi entro il 2050, secondo Alzheimer’s Disease International.

Nonostante l’elevato impatto, oltre il 75% dei malati non riceve una diagnosi precoce e molti caregiver sono lasciati soli ad affrontare difficoltà quotidiane. I costi economici e sociali sono enormi: oltre 15 miliardi di euro all’anno, con spese famigliari che possono arrivare a 72.000 € annui per paziente.

💊 Terapie in evoluzione: dalla diagnosi precoce ai nuovi farmaci

Negli ultimi anni si stanno aprendo nuove strade nella lotta contro l’Alzheimer:

  • L’introduzione in Italia di NeuraCeq e Tauvid, due traccianti PET di nuova generazione, consente diagnosi sempre più accurate, anche nelle fasi iniziali.
  • Sono in fase avanzata nuove terapie con anticorpi monoclonali come lecanemab, che agiscono sulle placche amiloidi nel cervello. Già approvato negli USA e di recente autorizzato anche in Europa, potrebbe essere presto disponibile anche in Italia.
  • Si sperimentano anche terapie digitali, stimolazioni cerebrali profonde e approcci multidisciplinari con l’uso di intelligenza artificiale per predire e rallentare il decorso della malattia.

🧭 Prevenzione e comunità: non si è soli

Fondamentale è la prevenzione: contrastare i fattori di rischio modificabili come l’ipertensione, l’isolamento sociale, l’obesità, il fumo e la sedentarietà potrebbe ridurre fino al 40% dei casi di demenza.

In questo scenario complesso, cresce l’importanza delle reti di supporto tra familiari e caregiver, come il gruppo Facebook “Alzheimer: chi lo dice che non si può fare nulla”, uno spazio attivo dove ci si confronta, ci si sostiene e si condividono esperienze, strategie e risorse per affrontare la malattia con maggiore consapevolezza e dignità.

🔚 Conclusione

Il Morbo di Alzheimer rappresenta una delle più grandi sfide sanitarie del nostro tempo. Ma oggi, tra progresso scientifico, nuove terapie e reti di sostegno sociale, è possibile cambiare la narrazione: non tutto è fermo, non tutto è perduto. La battaglia continua – e ora, più che mai, vale la pena combatterla.

MValletti

Il pavé potrebbe sparire da un’altra via del centro di Milano

Il sindaco, Beppe Sala, ha detto che vorrebbe vedere via Torino senza pavé: “È una questione di sicurezza stradale”

l pavé potrebbe sparire da via Torino a Milano. Per il momento non c’è nulla di certo (né un cronoprogramma per attuare il piano), ma l’annuncio è arrivato dal primo cittadino, Beppe Sala, che nella mattinata di martedì 10 giugno è intervenuto in diretta ai microfoni di Rtl.Cos’è il pavéIl pavé è un tradizionale tipo di pavimentazione stradale formato da cubetti di pietra o di porfido, utilizzato per la pavimentazione da esterni. È apprezzato per la sua lunga durata e resistenza all’abrasione e perché, se ben posato, richiede poca manutenzione. Veniva usato sin nell’antica Roma per la realizzazione di strade.

Alla base dell’eliminazione del pavé c’è un solo tema: la sicurezza stradale. “Quando in una strada ci sono il pavé e i binari del tram andare in bici, moto o monopattino è pericolosissimo e che, piaccia o meno, nelle grandi città ci son anche le due ruote”, ha detto Sala

Il pavé è già stato tolto da alcune strade della città, come in via Palestro. “Chi si ricorda che tre anni fa (in via Palestro, ndr) c’era il pavé e i binari del tram? Non c’è nessun milanese che se lo ricorda – ha rimarcato il sindaco -. Ci passo in scooter per tornare a casa, è un’altra vita. Non dico di levare il pavé ovunque, ma che ogni tanto, selettivamente, debba essere tolto per proteggere i cittadini che usano le due ruote”.

L’idea di una via Torino senza pavé

Il sindaco ha poi rilanciato l’idea di una via Torino senza pavé. “Il mio obiettivo, che non realizzerò ormai, è levarlo anche da via Torino, dove tra marciapiede e rotaie del tram ci sono trenta centimetri: la gente va in bici sul marciapiede e poi i cittadini si arrabbiano”, ha concluso il sindaco.

L’affaire pavé

Il pavé a Milano è un vero proprio affaire, una questione che da sempre crea polemiche, con i favorevoli e i contrari piuttosto agguerriti. C’è chi ricorda che si tratta di un simbolo di Milano, soprattutto del centro storico, e la Sovrintendenza stessa tende a tutelarlo almeno nelle strade più centrali. I contrari invece, sottolineano come spesso incidenti in bici e moto siano causati proprio dal pavé e dalla sua manutenzione.

Non è la prima volta che il sindaco Sala si espone sul tema, anzi: era stato uno dei temi della sua ultima campagna elettorale. Nel settembre 2021, interrogato proprio sul tema della pavimentazione stradale, aveva commentato di non essere “per togliere totalmente il pavé, però se lo si toglie nei punti più critici non è sbagliato. Ovviamente ogni volta è una lotta con la Sovrintentenza, ma credo che si debba andare avanti”. E ancora, a chi gli chiedeva dello stato del pavé e dei binari non più utilizzati dai tram, Sala ha evidenziato che “si può pian piano sistemare tutto”. “Se i binari non si usano più bisogna tirarli su e magari approfittando dei lavori – ha concluso – a volte tiriamo su anche il pavé”.


Il pavé potrebbe sparire da un’altra via del centro di Milano
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Game, Set… Summer! Quando l’estate entra in campo

Milano, giugno 2025 

Con l’arrivo dell’estate, le giornate si allungano, l’aria si fa più leggera e anche la città sembra rallentare il passo. È il momento in cui stare all’aperto diventa un bisogno autentico: per respirare, muoversi, sentirsi meglio. Un’energia nuova spinge a cercare spazi aperti, angoli di verde, luoghi dove il corpo ritrova slancio e la mente si concede una pausa. Non serve molto: un campo da gioco, una piscina dove tuffarsi, e la compagnia giusta.

A nord di Milano, in un’area verde che sembra quasi immensa – e che molti milanesi conoscono bene – l’estate ha già cominciato a prendere forma. Con un nome che è insieme invito e promessa: “Game, Set… Summer 2025 – L’estate entra in campo!”prende vita la proposta stagionale del Quanta Club.

Qui, l’estate si riempie di piccoli rituali: risate tra corsi di nuoto, partite sotto il sole, chiacchiere all’ombra tra un’attività e l’altra. Bambini, ragazzi e adulti condividono spazi e tempi in modo naturale, tra sport, relax e tanta voglia di vivere all’aria aperta. È un luogo dove ci si incontra, si scoprono nuovi hobby, si riscopre il piacere del movimento e della compagnia, immersi nel verde e nella tranquillità che la città spesso non regala.

Un tuffo nel benessere

La piscina all’aperto è forse il simbolo più immediato dell’estate: acqua fresca, cielo terso, relax e naturalmente divertimento. Tra nuoto libero, corsi di nuoto e lezioni di acquagym, ognuno trova il proprio ritmo. Ma non serve essere sportivi per godere di questo spazio: chi cerca semplicemente una pausa quotidiana può scegliere l’abbonamento “Socio Relax”, una novità pensata per trasformare l’area piscina in un rifugio urbano, da vivere ogni giorno, come fosse il proprio. Immaginare di chiudere gli occhi, lasciarsi accarezzare dalla brezza e dal sole, mentre l’acqua rinfresca e rigenera: è questo il vero senso di una pausa estiva.

Muoversi, imparare, crescere

L’estate non è solo svago: è anche il momento ideale per imparare, riscoprire, sperimentare. I corsi attivi durante la stagione sono pensati per tutte le età e tutti i livelli. Che si tratti di nuoto, tennis o padel, le lezioni, individuali o di gruppo, si svolgono in un contesto curato, immerso nel verde, seguite da istruttori qualificati. Imparare una nuova tecnica, perfezionare un colpo o semplicemente muoversi con più consapevolezza diventa un’esperienza gratificante, da condividere o da vivere in modo personale.

Per chi invece preferisce la libertà del gioco spontaneo, c’è la possibilità di affittare i campi e organizzare una partita tra amici, un allenamento al tramonto o una sfida improvvisata. Le discipline? Tennis, padel, beach volley: praticabili anche da chi è solo di passaggio, senza bisogno di essere “del mestiere”. È lo sport come momento di divertimento e socialità, senza pressioni, ma con tutta l’energia di un’estate che invita a muoversi.

Energia condivisa

Accanto alle attività più classiche, c’è tutto un mondo da scoprire. I campi da beach volley, che evocano il sapore delle vacanze, le sessioni di fitness in uno spazio di 900 mq con attrezzature moderne, i campi da padel che si animano dal mattino fino a sera. È un’estate che alterna energia e lentezza, movimento e pausa. Non è solo sport, ma un’occasione per stare insieme, prendersi cura di sé e godersi la stagione in modo semplice e genuino.

L’estate da conoscere (e provare)

Per chi vuole celebrare l’inizio dell’estate insieme al Club, vivendo questo angolo di città che, nella bella stagione, sembra quasi una villeggiatura, l’appuntamento è per sabato 21 giugno, con il ritorno del Quanta Day: una giornata speciale dedicata a soci e corsisti, tra giochi, tornei, attività all’aperto e tante sorprese. Con la sola voglia di partecipare, lasciarsi ispirare e — ovviamente — divertirsi! Perché, in fondo, l’estate è proprio questo: la libertà di scegliere ogni giorno come viverla. E a volte basta il posto giusto per sentirsi in vacanza… senza nemmeno uscire da Milano.

Le terapie geniche rappresentano una rivoluzione nel campo della medicina.

Jessica Davis Plüss

Cinque anni fa, le aziende che si occupavano di terapia genica erano piene di soldi. Nel 2020, gli investimentiCollegamento esterno nella terapia cellulare e genica hanno superato a livello globale i 19,9 miliardi di dollari (17,6 miliardi di franchi), il doppio dei 9,8 miliardi raccolti nel 2019 attraverso offerte pubbliche, venture capital e altri finanziamenti.

Oggi il settore appare diverso. Le preoccupazioni in materia di sicurezza, lo scetticismo dei e delle pazienti, i prezzi elevati e una serie di sfide legate alla produzione ne hanno ridimensionato il raggio d’azione. Nel 2022 e nel 2023 gli investimenti sono scesi sotto i 13 miliardi di dollari, con un leggero miglioramento nel 2024 grazie all’esito positivo di alcune procedure di approvazione e a un aumento delle sperimentazioni cliniche in Europa

A causa della crisi di liquidità, alcune piccole aziende produttrici di terapie geniche, un tempo beniamine degli investitori, hanno ridotto il personale, sono fallite o hanno abbandonato completamente il mercato. I media parlano di una crisiCollegamento esterno del settore della terapia genica.

“Quando un farmaco ha successo, la gente pensa che abbiamo già vinto, che abbiamo capito tutto”, dice Rodolphe Renac, esperto statunitense di innovazione sanitaria e presidente della filiale statunitense della società di consulenza Alcimed. “Nonostante i risultati notevoli ottenuti da alcune terapie geniche, sono però ancora necessari dei miglioramenti”.

Aziende svizzere come Roche e Novartis continuano a investire in questo campo e il mondo scientifico rimane ottimisti sulle prospettive delle terapie geniche per la cura delle malattie. Tuttavia, le difficoltà che si presentano al momento di renderle accessibili ai pazienti e alle pazienti hanno portato a crescenti richieste di cambiamento nel modo in cui le terapie geniche vengono valutate, pagate e spiegate al pubblico.

A causa della crisi di liquidità, alcune piccole aziende produttrici di terapie geniche, un tempo beniamine degli investitori, hanno ridotto il personale, sono fallite o hanno abbandonato completamente il mercato. I media parlano di una crisiCollegamento esterno del settore della terapia genica.

“Quando un farmaco ha successo, la gente pensa che abbiamo già vinto, che abbiamo capito tutto”, dice Rodolphe Renac, esperto statunitense di innovazione sanitaria e presidente della filiale statunitense della società di consulenza Alcimed. “Nonostante i risultati notevoli ottenuti da alcune terapie geniche, sono però ancora necessari dei miglioramenti”.

Aziende svizzere come Roche e Novartis continuano a investire in questo campo e il mondo scientifico rimane ottimisti sulle prospettive delle terapie geniche per la cura delle malattie. Tuttavia, le difficoltà che si presentano al momento di renderle accessibili ai pazienti e alle pazienti hanno portato a crescenti richieste di cambiamento nel modo in cui le terapie geniche vengono valutate, pagate e spiegate al pubblico.

Terapie cellulari e geniche

Le terapie cellulari e geniche sono spesso raggruppate insieme perché sono entrambe trattamenti che mirano a curare, prevenire o persino guarire malattie modificando i processi a livello cellulare o genetico.

La terapia cellulare introduce cellule (che possono essere geneticamente modificate) nel corpo di un paziente o una paziente per ripristinare una funzione o combattere una malattia.

Nella terapia genica, viene introdotto un gene funzionale o viene corretto un gene difettoso per ripristinare la normale funzione cellulare. Per l’aggiunta o la sostituzione di geni, molte terapie utilizzano un vettore virale per trasportare il materiale genetico nelle cellule. Crispr-Cas9 è una tecnologia utilizzata per l’editing genetico.

Calcolare i costi reali

Le terapie geniche sono generalmente considerate un cambio di paradigma nella medicina. Modificando o sostituendo i geni o alterando l’espressione genica, spesso con una singola infusione, le terapie geniche offrono la prospettiva non solo di lenire gli effetti, ma di curare efficaciemente malattie ereditarie mortali.

Uno dei maggiori ostacoli che le terapie geniche devono affrontare, tuttavia, è come stabilire il prezzo e rimborsare le “cure” che vengono somministrate una sola volta. A gennaio, la terapia genica Hemgenix venduta dalla società statunitense CSL Behring per l’emofilia B è diventata la terapia singola più costosa rimborsata dalle assicurazioni sanitarie in Svizzera, con un costo di 2,7 milioni di franchi.

La maggior parte delle terapie geniche presenti sul mercato sono destinate a malattie rare, che colpiscono una piccola parte della popolazione (in alcuni paesi 1 persona su 2000). Le aziende sostengono che i prezzi elevati, spesso dell’ordine di milioni di dollari per paziente, sono necessari per compensare i volumi ridotti.

Con l’introduzione di nuove terapie geniche, chi paga – in particolare le assicurazioni private e le autorità sanitarie nazionali – si preoccupa sempre più spesso della propria capacità di sostenerne i costi. In alcuni casi, in particolare in Europa e in America Latina, assicurazioni e autorità sanitarie hanno contestato i prezziCollegamento esterno, talvolta negando completamente la copertura o negoziando uno sconto.

Anche dopo aver ottenuto l’approvazione negli Stati Uniti per tre terapie geniche, l’azienda Bluebird Bio con sede a Boston si è ritirata dal mercato europeo dopo aver faticato a ottenere accordi di rimborso con i Governi europei. Negli Stati Uniti le tre terapie avevano un prezzo compreso tra 2,8 e 3,1 milioni di dollari per paziente.

“Penso che per il mercato sia ormai chiaro che un pagamento una tantum di diversi milioni di dollari per una terapia monouso semplicemente non funzionerà”, afferma in una e-mail Daniel Parle, consulente per i contratti farmaceutici presso Lyfegen, un fornitore globale di soluzioni per la gestione dei prezzi dei farmaci con sede a Basilea.

Le aziende farmaceutiche sostengono che la terapia genica non solo salverà vite umane, ma eviterà alle famiglie e ai sistemi sanitari una vita di cure costose. Tuttavia, “è ancora difficile misurare il vero valore di una terapia genica, considerando la varietà dei livelli di decisione, dei budget e dei sistemi di monitoraggio delle spese”, osserva Parle.

Questo valore deve anche tenere conto del fatto che le terapie geniche richiedono spesso test di screening multipli, un ambiente di infusione controllato e un monitoraggio attento da parte di personale appositamente formato. Tutto ciò comporta dei costi.

A questi spese per fornire le terapie geniche ai e alle pazienti si aggiungono gli elevati costi di produzione per le aziende farmaceutiche. Non esiste un approccio unico per produrre i vettori virali utilizzati per trasportare il materiale genetico alla cellula. La società di consulenza globale Roland Berger stima che il costo di produzione di una dose potrebbe aggirarsi tra 1 e 2 milioni di dollari.

Valutare rischi e benefici

Ci sono ancora molte incertezze sui benefici e sui rischi delle terapie stesse. Alcune terapie geniche, come Zolgensma, venduta dall’azienda svizzera Novartis per l’atrofia muscolare spinale, una rara malattia neuromuscolare, hanno trasformato la vita dei pazienti. A febbraio, l’azienda statunitense MeiraGTx ha riferito che la sua terapia genicaCollegamento esterno ha permesso a 11 bambini nati ciechi di vedere.

Tuttavia, non tutti i pazienti hanno avuto gli stessi benefici. I bambini che hanno ricevuto Zolgensma prima della comparsa dei sintomi dell’atrofia muscolare spinale hanno ottenuto risultati molto migliori rispetto a quelli che lo hanno ricevuto in un secondo momento. Alcune persone hanno anche manifestato gravi effetti collaterali, tra cui insufficienza epatica acuta.

Sebbene la sicurezza sia migliorata, c’è ancora molto lavoro da fare, afferma Renac. “Anche altri trattamenti possono comportare dei rischi al momento della loro introduzione, ma la posta in gioco è più alta per le terapie geniche a causa del loro costo”. Gli investimenti massicci nelle terapie geniche dipendono dalla promessa di curare malattie, ma devono tenere conto anche dei rischi.

Altri tipi di terapie geniche che utilizzano la tecnologia Crispr-Cas9 tagliano il DNA in un punto specifico e correggono o inseriscono nuovi geni. Esperti ed esperte ritengono che ciò potrebbe consentire benefici più duraturi per le persone malate, ma anche comportare cambiamenti genetici indesiderati. Finora, solo una terapia basata su Crispr, Casgevy per l’anemia falciforme, è stata approvata dalle autorità farmaceutiche statunitensi ed europee.

Non è chiaro inoltre quanto durino i benefici. Gli ultimi datiCollegamento esterno su Zolgensma mostrano che molti bambini mantengono i risultati ottenuti anche dieci anni dopo il trattamento. Tuttavia, alcuni scienziati suggeriscono che i benefici delle terapie geniche potrebbero svanire con la morte e la divisione delle cellule, rendendo potenzialmente necessaria una nuova dose.

Riluttanza nei confronti dei nuovi trattamenti medici

Di fronte a questa incertezza, non tutti i pazienti o i medici hanno accolto con favore questa tecnologia. Per alcune malattie, come l’emofilia, esistono già trattamenti consolidati che possono essere più facili da somministrare, più economici nel breve termine e con solide prove di benefici a lungo termine.

“C’è una certa riluttanza nei confronti dei trattamenti nuovi e una tantum”, ha notato Monika Paule, CEO di Caszyme, azienda biotecnologica specializzata in Crispr, al Sachs CEO Life Sciences Forum di Zurigo a febbraio. “Soprattutto quando esiste la possibilità di ricorrere a un trattamento continuativo che consente comunque al paziente di condurre una vita normale. I pazienti spesso scelgono questa opzione perché la conoscono bene”.

I pazienti devono anche considerare il fatto che, se ricorrono alla terapia genica, vengono solitamente esclusi da altri trattamenti – anche se la terapia genica non funziona.

“È stato più difficile trovare e convincere i pazienti a sottoporsi alle terapie geniche di quanto si pensasse”, conferma Renac. “Alcune grandi aziende farmaceutiche le hanno lanciate come qualsiasi altro farmaco, ma le terapie geniche richiedono un approccio diverso per coinvolgere i pazienti e gli operatori sanitari”.

Soluzioni in vista

Date le difficoltà, alcune aziende hanno abbandonato il campo. A febbraio, la società statunitense Pfizer ha annunciato l’interruzione della terapia genica Beqvez per l’emofilia B, che era già stata approvata dalle autorità statunitensi, lasciando il portafoglio dell’azienda privo di programmi di terapia genica attivi.

Anche l’azienda svizzera Roche negli ultimi due anni ha eliminato almeno tre terapie geniche dalla sua pipeline. All’inizio di aprile, Roche e le autorità regolatorie europee hanno sospeso alcuni studiCollegamento esterno su una terapia genica per la distrofia muscolare di Duchenne dopo che un ragazzo di 16 anni sottoposto al trattamento è morto per insufficienza epatica acuta.

Nel 2023, Teresa Graham, CEO di Roche Pharmaceuticals, ha dichiarato ai media durante una teleconferenza sui risultati finanziari che “lo sviluppo nel campo della terapia genica è estremamente difficile” e che è ancora arduo “creare una cura che abbia un impatto ampio e duraturo nel tempo”.

L’azienda con sede a Basilea continua a investire nelle terapie geniche, ma in modo più selettivo. Lo scorso ottobre, ha siglato un accordo con Dyno Therapeutics per utilizzare l’intelligenza artificiale al fine di migliorare il modo in cui le terapie geniche vengono somministrate ai pazienti. Roche pagherà 50 milioni di dollari in anticipo a Dyno e oltre 1 miliardo di dollari in pagamenti per traguardi raggiunti e royalties se i trattamenti avranno successo.

Anche l’azienda svizzera Novartis ha annunciato lo scorso anno l’acquisizione di Kate Therapeutics, una start-up biotecnologica fondata quattro anni fa, che ha due terapie geniche in fase iniziale per rare malattie muscolari genetiche. L’accordo potrebbe valere fino a 1,1 miliardi di dollari.

Mentre istituti accademici e aziende farmaceutiche lavorano a terapie geniche più sicure ed efficaci, stanno emergendo alcune soluzioni alle sfide del mercato. Secondo un rapportoCollegamento esterno pubblicato a marzo dalla società di consulenza Lyfegen, la maggior parte dei Paesi e delle compagnie assicurative sta utilizzando meccanismi di condivisione del rischio per il pagamento delle terapie geniche. In alcuni casi, le assicurazioni pagano il trattamento solo quando vengono raggiunti determinati risultati per i pazienti.

Daniel Parle di Lyfegen scrive che gli strumenti di monitoraggio e analisi dei dati, così come l’intelligenza artificiale, contribuiranno a generare un quadro esaustivo dell’impatto di un determinato farmaco sul sistema sanitario complessivo. C’è inoltre maggiore attenzione per la comunicazione e il coinvolgimento dei pazienti e dei medici e comprensione per le loro paure e preoccupazioniCollegamento esterno.

“Le terapie geniche possono ottenere risultati notevoli per i pazienti, ma al momento rimangono rischiose”, nota dal canto suo Rodolphe Renac. “Sono rivoluzionarie, molto innovative, ma comportano ancora una buona dose di azzardo”.

A cura di Virginie Mangin/ts

Traduzione di Andrea Tognina

I Bagni Misteriori aprono a Milano

Anche quest’anno l’estate milanese prende vita nel cuore della città con la riapertura dei Bagni Misteriosi, un luogo unico dove si incontrano relax e divertimento.

La stagione balneare inizierà infatti sabato 31 maggio, in modalità privata, e proseguirà fino a metà luglio, quando entreranno in vigore le tariffe agevolate in convenzione con il Comune di Milano.

La balneazione serale

A rendere ancora più ricca l’esperienza estiva, chi partecipa agli spettacoli del Teatro Franco Parenti potrà accedere alla balneazione serale, dalle 18 alle 22.30, al prezzo simbolico di 5 euro.

Completa l’offerta il bistrot GŪD Milano, attivo tutti i giorni con servizio ristoro per i bagnanti dalle 10 alle 19, e con l’iconico Aperitivo a piedi nudi dalle 19 alle 22.30, dal martedì alla domenica.

Lo sport che fa bene

In occasione dell’apertura, si terrà un appuntamento speciale e dal forte valore simbolico: sabato 31 maggio alle ore 18, infatti, la Fondazione Gariwo, insieme al Teatro Franco Parenti e ai Bagni Misteriosi, promuove una gara di nuoto all’interno della campagna “Giusti nello Sport”.

Non si tratta solo di una competizione, ma di un momento di condivisione e riflessione. Lo sport, infatti, può essere molto più di una sfida: è incontro, crescita, superamento delle differenze. Essere “Giusti nello Sport” significa riconoscere e valorizzare la dignità di ogni persona, dentro e fuori dal campo. La gara sarà quindi un’occasione di festa collettiva e, al tempo stesso, uno spazio per interrogarsi sul ruolo positivo dello sport nella società di oggi.


I Bagni Misteriosi riaprono in città | Dal 31 maggio
https://www.milanotoday.it/eventi/apertura-bagni-misteriosi-estate-2025.html
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L’Italia supera la Francia

Il giornale economico Finanz und WirtschaftCollegamento esterno traccia questa settimana un paragone tra le economie italiana e francese, sottolineando che per la prima volta il prodotto interno lordo pro capite italiano, corretto per il potere d’acquisto, ha raggiunto quello francese. Il contesto politico gioca un ruolo importante. “Con 68 Governi dal Dopoguerra, l’Italia guida la classifica dell’instabilità politica”, ma oggi “l’esecutivo di centrodestra di Giorgia Meloni dispone di una solida maggioranza e persegue una linea politica stabile”. Al contrario, la Francia “si trascina politicamente con rapporti di forza poco chiari” e una “governance impopolare”, rileva la testata.

Questo si riflette anche nei conti pubblici: “La Francia ha registrato due volte deficit di bilancio ben superiori alle attese”, portando Moody’s a declassare il rating. L’Italia, invece, ha contenuto il deficit al 3,4% del Pil e ha ottenuto un miglioramento del rating a BBB+. “Solo un gradino separa ora l’Italia da una valutazione single-A”. Nonostante un debito pubblico ancora elevato (135% del PIL contro il 113% francese), Roma ha già raggiunto un avanzo primario. Inoltre, beneficia ancora dei fondi del programma Next Generation EU, che sostiene investimenti e crescita.

Anche i mercati riflettono questa dinamica: “Il premio di rischio richiesto per l’Italia si è ridotto notevolmente: da oltre 1 punto percentuale a soli 0,3”. La Borsa di Milano ha sovraperformato quella di Parigi: “L’indice FTSE Mib è salito del 69% rispetto all’inizio del 2023, contro il +22% del CAC 40”. A trainare il mercato italiano sono i titoli della difesa e il settore bancario. La società statale di difesa e sicurezza “Leonardo ha raddoppiato il suo valore, Fincantieri è salita del 125% e Iveco dell’89%”. In Francia, invece, “i titoli del lusso – come LVMH e Kering – hanno perso rispettivamente il 24% e il 26%”. Secondo Finanz und Wirtschaft, “ci sono buone ragioni per superare la diffidenza verso l’Italia e iniziare a considerarla una destinazione d’investimento più interessante rispetto alla Francia nei prossimi anni”. Anche le valutazioni lo confermano: “Il rapporto prezzo/utili previsto è più favorevole a Milano (11,5) rispetto a Parigi (14,9)”.

Daniele Mariano

fonte

Tolstoj, Checov. Il teatro russo specchio della vita 

CONFERENZA

Martedì 3 Giugno 2025 | Ore 17.00 

Conferenza della storica dell’arte Anna Torterolo

A cura di Vittorio Bocceda
 

“Teatro specchio della vita”. Sì, ma come infilare nella preziosa scatola del palcoscenico l’infinita complessità della vita ed in particolare la vorticosa alternanza di male e di bene, di meraviglia e di orrore che è la vita dell’immensa Russia? Tra fine ‘800 e inizi ‘900, in una situazione culturale e sociale di straordinario fervore, il teatro russo propone testi di vigoroso realismo, creando metodi di recitazione che il cinema americano adotterà, e testi di raffinato intimismo simbolista. Indimenticabili. E nel dopoguerra, grazie anche ad una equipe di appassionati traduttori e studiosi slavisti e di coraggiosi editori, Cechov sbarcò sui palcoscenici milanesi. Una luminosa complessità.

Anna Torterolo
La prof.ssa Anna Torterolo storica dell’arte, scrittrice, bibliofila, svolge la sua principale attività a Brera, presso la Biblioteca Braidense e la Pinacoteca. La vera singolarità del suo approccio all’arte è quello di amare gli uomini e le loro storie, considerando il pensiero come un antidoto alle tante forze disumanizzanti che disgregano la nostra realtà. Le piace condividere emozioni e riflessioni con persone che hanno una vita diversa dalla sua, perché continua a credere che ciascuno abbia qualcosa da insegnare. Per questo, appaga la sua curiosità leggendo, viaggiando e incontrando gente.