L’Australia vieterà ai minori di 16 anni di utilizzare i social media dopo che il Senato ha approvato quella che diventerà una legge senza precedenti a livello mondiale. Ai bambini sarà impedito di utilizzare piattaforme come TikTok, Instagram, Snapchat e Facebook, una misura che il governo australiano ritiene necessaria per proteggere la loro salute mentale e il loro benessere.
La legge imporrà multe fino a 50 milioni di dollari australiani alle piattaforme che non impediscono ai bambini di aprire account. Le piattaforme avranno un anno di tempo per elaborare modalità di attuazione del divieto prima che vengano applicate sanzioni.
I detrattori della legge sostengono che è stata approvata frettolosamente dal Parlamento senza un adeguato esame della questione. Sostengono che la legge non funzionerà e che toglierebbe ai genitori l’autorità di decidere cosa è meglio per i loro figli. Sono anche preoccupati che il divieto potrebbe causare isolamento tra i bambini e privarli degli aspetti positivi dei social media, come la possibilità di restare in contatto con i propri amici.
Jackie Hallan, direttore del servizio di salute mentale per i giovani ReachOut, si è opposto al divieto. Ha affermato che il 73% dei giovani in Australia che accedono al supporto per la salute mentale lo fa tramite i social media.
Una nuova dottrina di deterrenza nucleare. Questa è la risposta della Federazione Russa all’ulteriore provocazione della NATO, che ha autorizzato e avviato l’uso di sistemi missilistici a lungo raggio sul territorio russo, attaccando il paese.
Nella logica più semplice ed elementare, questo si chiama “ennesima dichiarazione di guerra”. Nella dottrina militare, è una provocazione volta a verificare certe posizioni del nemico rispetto a certi elementi necessari nell’equazione strategica. Tutto rasenta l’assurdo, perché in una fase così delicata come la transizione tra i governi Biden e Trump, l’establishment americano sembra non avere di meglio da fare che gettare l’intera Europa nel precipizio della distruzione. Ma a Mosca sono più intelligenti.
Il decreto definisce i principi fondamentali della politica statale sulla deterrenza nucleare, pietra angolare della strategia di difesa del Paese, delineando la visione ufficiale della Russia sull’uso delle armi nucleari, identificando i rischi, le minacce e le condizioni specifiche che potrebbero portare al loro utilizzo, nonché stabilendo linee guida per la gestione della deterrenza.
La deterrenza nucleare è definita come un insieme di misure politiche, militari, economiche e diplomatiche coordinate per dissuadere un potenziale avversario dall’intraprendere azioni ostili contro la Russia e i suoi alleati. La politica, dichiaratamente difensiva per natura, mira a preservare la sovranità nazionale, l’integrità territoriale e la sicurezza dello Stato mantenendo un livello sufficiente di capacità nucleare per prevenire aggressioni e conflitti armati. In caso di conflitto militare, questa politica mira a prevenire l’escalation e a portare le ostilità a una conclusione accettabile per la Federazione Russa.
La Russia considera le armi nucleari uno strumento di estrema necessità, il cui uso è riservato alle situazioni critiche. La decisione di utilizzarle spetta esclusivamente al Presidente, che può, se necessario, informare altre nazioni o organizzazioni internazionali della sua volontà o decisione di farlo. Le condizioni per l’uso includono la risposta a un attacco nucleare o WMD contro la Russia o i suoi alleati, un’aggressione convenzionale che minacci l’esistenza dello Stato o un attacco a infrastrutture critiche che comprometta le capacità di risposta nucleare.
Il decreto identifica poi diverse minacce che richiedono deterrenza nucleare, tra cui lo sviluppo e l’impiego di sistemi di armi avanzate da parte di stati considerati avversari, l’espansione di alleanze militari ostili e la proliferazione incontrollata di armi nucleari. Altre preoccupazioni includono l’impiego di armi offensive vicino ai confini russi e il potenziale uso dello spazio per scopi militari.
I principi guida della deterrenza nucleare russa includono l’aderenza agli impegni internazionali sul controllo degli armamenti, la continuità delle attività difensive, l’adattabilità della strategia alle minacce emergenti, la centralizzazione del controllo statale e il mantenimento di un arsenale nucleare minimo ma sufficiente a garantire la sicurezza nazionale. La deterrenza si basa su una combinazione di forze nucleari terrestri, marittime e aeree, mantenute in uno stato di prontezza costante.
La responsabilità per l’attuazione di questa politica è distribuita tra vari organi statali. Il Presidente guida la strategia complessiva, mentre il Governo si occupa degli aspetti economici, diplomatici e tecnologici per sostenere il potenziale nucleare. Il Consiglio di sicurezza coordina le attività delle istituzioni coinvolte e il Ministero della difesa supervisiona la pianificazione e l’esecuzione delle misure militari.
La Federazione Russa si è dichiarata impegnata a ridurre le tensioni internazionali e a prevenire e disinnescare i conflitti, riservandosi tuttavia il diritto di difendersi con tutti i mezzi necessari, compresa la forza nucleare, contro qualsiasi minaccia esistenziale.
Il nuovo annuncio
Putin ha annunciato la nuova dottrina di deterrenza nucleare, non ancora resa pubblica sui canali governativi ma disponibile in traduzione non ufficiale sui canali Sputnik.
Le differenze più importanti, o meglio le precisazioni aggiunte nel nuovo decreto esecutivo, riguardano i seguenti punti:
La natura del nemico, che può essere singolo o un’alleanza o un blocco, ampliandone la definizione, in perfetta coerenza con i ripetuti annunci dei funzionari del governo russo sugli attacchi della NATO e dei suoi paesi membri;
Le tipologie di minacce individuate, che si estendono ad un’ampia gamma di sistemi strategici, integrando anche le tecnologie spaziali;
La mappatura dei domini, ridefinendo la vicinanza alla Federazione Russa e ai suoi sistemi militari.
La semplificazione e l’aggiornamento della dottrina della deterrenza nucleare rappresentano un importante avvertimento per l’intero Occidente: la Russia è pronta per una guerra nucleare.
Il Presidente ha fatto riferimento ai sistemi missilistici ipersonici russi precedentemente non divulgati, Oreshnik, che non sono stati una piccola sorpresa per l’Occidente, che si era invece concentrato sulle informazioni che il Cremlino aveva fatto trapelare per distrarre dalla sua preparazione per un conflitto diretto. Un sistema, l’Oreshnik, in grado di raggiungere Mach 10, superando i sistemi di difesa occidentali a noi noti.
L’annuncio è stato ribadito dalle parole di Putin del 21 novembre, quando si è rivolto al mondo lanciando un vero e proprio ultimatum:
“Ripeto: stiamo testando il sistema missilistico Oreshnik in condizioni di combattimento in risposta alle azioni aggressive dei paesi della NATO contro la Russia. La questione dell’ulteriore dispiegamento di missili a medio e corto raggio sarà decisa da noi in base alle azioni degli Stati Uniti e dei suoi satelliti. Gli obiettivi da colpire durante ulteriori test dei nostri ultimi sistemi missilistici saranno determinati da noi in base alle minacce alla sicurezza della Federazione Russa. Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei paesi che consentono all’Ucraina di usare le loro armi contro le nostre strutture e, in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo altrettanto deciso e speculativo. Raccomando alle élite al potere di quei paesi che hanno in programma di usare i loro contingenti militari contro la Russia di pensarci seriamente”.
Alla follia dell’egemone americano, Putin risponde appellandosi ai paesi europei, che sono ben consapevoli di essere quelli che saranno sacrificati in una guerra fratricida senza precedenti. Per quanto tempo ancora l’Europa seguirà l’idiocrazia occidentale? Non è forse giunto il momento di scegliere di stare dalla parte giusta della storia?
La Russia, quindi, risponde con un contrattacco e una promessa: continuiamo a usare armi ‘convenzionali’, perché riserviamo il dessert nucleare a un momento migliore. La scelta del menù spetta all’Occidente.
Lorenzo Maria Pacini
Link alla fonte: https://strategic-culture.su/news/2024/11/23/putin-the-nuclear-doctrine-the-new-deterrence-ultimatum-to-europe/
La Camera ha approvato la controversa legge “salva Milano”, sostenuta da centrodestra, PD e Azione, ma osteggiata da M5S e Alleanza Verdi-Sinistra. Nato come una evidente sanatoria che condonava i grandi abusi edilizi sotto inchiesta a Milano, il provvedimento è poi stato trasformato in una “interpretazione autentica” delle norme urbanistiche su richiesta del sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala (PD).
La norma interviene proprio sulle disposizioni urbanistiche che i pm di Milano ritengono violate, per le quali sono state aperte una ventina di indagini.
Tra gli esempi più emblematici, le nuove costruzioni fatte passare per “ristrutturazioni” e le grandi operazioni realizzate con autocertificazioni (SCIA) anziché con piani attuativi.
(19 novembre 2024, Ambasciata della Federazione Russa )
Il 19 novembre 2024, presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, si è svolta la presentazione del libro “L’Occidente e il nemico permanente”, opera della politologa, scrittrice e giornalista pubblicista Elena Basile, già Ambasciatrice d’Italia. Come moderatore è intervenuto il Presidente dell’Istituto Italia-BRICS, nonché ex senatore della Repubblica Italiana Vito Rosario Petrocelli.
A dare inizio all’evento è stato l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Alexey Paramonov, con il suo discorso di benvenuto:
“Nel suo libro, Elena Basile presenta quella che è la sua visione in merito a tre importantissime questioni: la guerra in Ucraina, il conflitto arabo-israeliano e la situazione all’interno dello spazio mediatico attuale. Sarebbe superfluo parlare di quanto questi aspetti siano interconnessi, e di come questi due drammatici conflitti della contemporaneità siano in realtà una conseguenza delle scellerate ambizioni all’egemonismo, così come dell’assenza dei più basilari fondamenti di integrità, onestà e spirito etico in coloro che rappresentano l’Occidente.
L’analisi nitida e onesta che Elena Basile propone con grande chiarezza fornisce le basi per poter comprendere le cause di quanto sta accadendo. Non è stato il 24 di febbraio 2022, né il 7 di ottobre 2023 che tutto questo ha avuto inizio. Per riportare il mondo alla verità e alla realtà dei fatti, serviranno approcci diversi e persone diverse. Di queste persone ce ne sono sempre di più, ed Elena Basile sta dando un grande contributo a questo processo.”
All’incontro hanno partecipato numerosi rappresentanti del corpo diplomatico, accademici e politologi, esponenti del mondo della cultura, personalità pubbliche, ma anche giornalisti russi e italiani. L’evento si è poi concluso con una sessione dedicata a domande e risposte
Il 13 novembre 2024, vicino a Tromso, in Norvegia, il peschereccio Oigutt, a caccia di ippoglosso, ha catturato accidentalmente con le sue reti un sottomarino della marina statunitense USS Virginia. L’elica del sottomarino ha trascinato le reti per due miglia nautiche prima che si staccassero. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ma l’incidente ha sollevato molte domande.
Per i pescatori, tutto il pescato è andato perso, con conseguenze potenzialmente negative sul loro reddito. La pesca su piccola scala è particolarmente vulnerabile a tali interruzioni.
Per la NATO, l’incidente ha sottolineato l’importanza strategica delle acque artiche norvegesi, che fungono da punto chiave di monitoraggio per l’attività navale russa.
Questo incontro casuale ha ricordato a tutti il delicato equilibrio tra operazioni militari e attività civili in mare. Per quanto tempo i pescatori potranno “coesistere” con tali risorse strategiche?
▪️ Le maggiori economie del mondo hanno chiarito che il loro sostegno all’Ucraina sta diminuendo. La dichiarazione congiunta del G20 non contiene critiche concordate nei confronti della Russia riguardo al conflitto in Ucraina, afferma il Financial Times.
▪️Alcune delegazioni europeehanno spinto per un linguaggio forte di condanna della Russia, ma alla fine hanno abbandonato questa richiesta per paura che potesse far deragliare l’intera dichiarazione congiunta.
▪️Aspetti centrali del comunicato sono gli appelli per una tassazione efficace dei super-ricchi, misure per ridurre la povertà, un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro
7 giorni di sospensione per chi ha almeno 10 punti sulla patente;
15 giorni di sospensione per chi ha meno di 10 punti sulla patente.
Guida in stato di ebbrezza:
Tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l: sanzione amministrativa pecuniaria da 573 a 2.170 euro. Sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
Tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l: arresto fino a 6 mesi. Ammenda da 800 a 3.200 euro, sospensione della patente da 6 mesi a un anno;
Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: arresto da 6 mesi a un anno. Ammenda da 1.500 a 6.000 euro e sospensione della patente da uno a due anni.
Neopatentati:
Per i primi tre anni dal conseguimento della patente, i neopatentati non potranno guidare autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t;
il limite di potenza per le autovetture è fissato a 105 kW.
Eccesso di velocità:
Superamento del limite di velocità da 10 a 40 km/h: sanzione amministrativa pecuniaria da 173 a 694 euro. Se la violazione viene commessa in un centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno, la sanzione aumenta da 220 a 880 euro e si applica la sospensione della patente da 15 a 30 giorni.
Superamento del limite di velocità da 40 a 60 km/h: sanzione amministrativa pecuniaria da 543 a 2.170 euro e sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
Superamento del limite di velocità di oltre 60 km/h: sanzione amministrativa pecuniaria da 845 a 3.382 euro e sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
Cumulo delle sanzioni:
Nel caso in cui un conducente commetta più infrazioni nello stesso tratto stradale, in un periodo di tempo di un’ora e di competenza dello stesso ente, dovrà pagare solo la sanzione più grave, aumentata di un terzo.
Nel complesso mondo della neurologia, dove vengono svelati i misteri del sistema nervoso centrale, la ricerca MS dello studioso ARCS Nathan Anderson presso l’Università dell’Oregon si distingue come un mix unico di ricerca scientifica e missione personale. Il lavoro di Nathan si concentra su una proteina chiamata Vnd, un elemento chiave nello sviluppo di neuroni e cellule gliali negli insetti. Queste cellule sono vitali per le funzioni vitali di base.
La ricerca di Nathan mira a scoprire come le cellule staminali nel sistema nervoso centrale si differenziano nelle varie cellule necessarie per la sopravvivenza di un organismo. Tuttavia, ciò che rende il lavoro di Nathan particolarmente rilevante per la sclerosi multipla (SM) è la controparte vertebrata di Vnd—NKX2.2. Questa proteina chiave aumenta attorno alle lesioni della SM ed è fondamentale per le cellule che mielinizzano i neuroni nel sistema nervoso centrale.
Per quella che Nathan descrive come pura serendipità, la sua ricerca su Vnd è diventata direttamente rilevante per la patologia della SM. Questa connessione tra il suo lavoro scientifico e la malattia contro cui combatte da quando aveva 17 anni fornisce a Nathan una prospettiva e una motivazione uniche nel suo percorso di dottorato.
Un’amicizia forgiata in lotte condivise
Il legame di Nathan con la SM va oltre la sua diagnosi e ricerca. Tre anni fa, ha incontrato Lara Ogg, membro di ARCS Oregon, all’ARCS Scholar Picnic. La madre di Lara, Caron Ogg, anche lei membro di ARCS, li ha presentati dopo aver scoperto il background di Nathan in neurologia e la sua diagnosi di SM, una malattia che colpisce anche Lara.
Lara e Nathan sono diventati amici quel giorno al picnic, trovando l’uno nell’altro una fonte di supporto e comprensione. Si sono scambiati consigli su come gestire la malattia, dalla dieta all’esercizio fisico fino agli ultimi sviluppi della ricerca.
Il peso invisibile delle malattie croniche
Vivere con una malattia cronica come la SM comporta molto più dei sintomi visibili. Per Nathan, gli aspetti più difficili sono la stanchezza costante e le conseguenti lotte che accompagnano la malattia. Questi fardelli invisibili possono rendere la vita quotidiana e le routine comuni un compito scoraggiante.
Nathan riconosce che è difficile per chi non ha una malattia cronica comprendere appieno queste sfide, ma ritiene che sia importante parlarne. Aumentando la consapevolezza, spera di promuovere un senso di empatia, non solo per i pazienti con SM, ma per chiunque viva con una malattia cronica.
L’importanza della comunità
Per Nathan, il supporto e l’amicizia di persone che capiscono la SM sono stati cruciali per il suo successo nel programma di dottorato. L’incoraggiamento che riceve da amici come Lara, sua madre in Idaho (anche lei affetta da SM), e Caron, la sua “mamma dell’Oregon”, lo ha aiutato a rimanere concentrato sulla sua ricerca, anche nei giorni difficili in cui avere un impatto nel campo sembra lontano.
Il viaggio di Nathan è una testimonianza del potere della comunità di fronte alle malattie neurodegenerative. I momenti di dubbio che sperimenta stanno diventando sempre più rari man mano che progredisce negli studi, grazie in gran parte al sostegno incrollabile dei suoi amici e dei suoi cari.
Mentre Lara riflette sulle loro conversazioni sulla SM, una delle citazioni di Nathan spicca: “La SM è MALEDUCATA”. Questa affermazione risuona profondamente in lei, catturando la frustrazione e la natura implacabile della malattia. Tuttavia, la determinazione di Nathan è ugualmente stimolante. “SM, sto arrivando per te”, dice, incarnando lo spirito combattivo di uno studioso che non solo studia la malattia, ma ci convive.
La scoperta di Nathan che la proteina che ha studiato nei moscerini della frutta è la stessa coinvolta nelle lesioni della SM gli ha dato una rinnovata attenzione nella sua ricerca. Per Lara, conoscere uno scienziato in prima linea nella ricerca sulla SM è una fonte di speranza e ispirazione. Il lavoro di Nathan, guidato da motivazioni sia personali che professionali, ha il potenziale per avere un impatto significativo sulla vita delle persone colpite dalla SM.
In un mondo in cui l’intersezione tra scienza ed esperienza personale può portare a scoperte rivoluzionarie, il viaggio di Nathan offre un potente promemoria della resilienza e della determinazione che guidano la ricerca di una cura.
Dopo le recenti iniziative a Roma e Firenze, Milano ha visto una mobilitazione attiva da parte di attivisti contro l’eccessivo turismo, tanto che sabato si è tenuta una protesta sui Navigli al motto di: «Questa città non è un albergo». A Bologna hanno iniziato a comparire cappelli di Robin Hood, «perché non diventi solo una città per ricchi», mentre a Napoli, giusto un mese fa, è stato organizzato un presidio contro le troppe case messe a disposizione per affitti brevi. Intanto, il movimento, sempre più ampio e coeso, inizia a raggiungere i primi risultati: a Firenze, la sindaca, Sara Funaro, ha annunciato che nel 2025 entrerà in vigore il divieto di installare le cassette portachiavi fuori dalle case per turisti.
Più di 3.000 morti e quasi 14.000 feriti: è questo, ad oggi, il bilancio dell’attacco israeliano in Libano da quando, nel settembre scorso, è scattata l’invasione di terra. L’operazione che Israele ha scatenato contro il Paese confinate è stata accompagnata dalla distruzione di decine di villaggi e paesi, alcuni dei quali demoliti con cariche esplosive, come testimoniato da immagini satellitari e video girati da droni dell’esercito israeliano. Mentre il sud del Libano viene man mano raso al suolo, si moltiplicano gli attacchi contro la capitale, Beirut, e molte altre città del Paese.
A questi dati va poi aggiunto quello sul numero degli sfollati, ormai più di un milione. Un quarto degli edifici nel sud del Paese è inoltre stato distrutto o danneggiato dai bombardamenti israeliani. Mentre l’esercito di Tel Aviv avanza da sud verso nord, decine di paesi sono stati distrutti dagli attacchi aerei e di artiglieria, così come dalle cariche esplosive piazzate per le demolizioni in simultanea di interi quartieri o villaggi, come testimoniato da immagini satellitari o da riprese aeree effettuate dai droni dell’esercito israeliano.
Mentre la guerra si trascina e aumenta la sua portata, con poche indicazioni di un potenziale cessate il fuoco, crescono i timori su tutti gli aspetti della vita in Libano e sul suo futuro sociale ed economico, già martoriato da cinque anni di feroce crisi. Come riportato da Middle Est Eye, l’Independent Task Force for Lebanon (ITFL), un gruppo di economisti e ricercatori libanesi, ha avvertito che le perdite economiche del Paese a causa dei bombardamenti israeliani potrebbero superare i 20 miliardi di dollari, mentre la percentuale di persone che vivono in condizioni di estrema povertà potrebbe raggiungere l’80% nelle aree bombardate. Tutti i settori della vita sociale ed economica del Libano sono in gravi difficoltà e l’elettricità è spesso razionata. L’organizzazione umanitaria internazionale Mercy Corps ha affermato che il PIL del Paese potrebbe contrarsi del 12,81% se la guerra continuasse in questo modo, o del 21,9% se Israele imponesse un blocco o espandesse i bombardamenti e i combattimenti di terra. Questo in un Paese in cui più di 3 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria e il 25% della popolazione è composta da rifugiati, in gran parte provenienti dalla Siria.
Sebbene il governo israeliano abbia giustificato la decisione dell’invasione di terra con la volontà di creare una zona cuscinetto tra il sud del Libano e il nord di Israele, con l’obiettivo di far così indietreggiare Hezbollah e permettere agli israeliani di tornare agli insediamenti abbandonati a causa degli attacchi dell’organizzazione sciita libanese, vale la pena di ricordare che molti dei componenti del governo israeliano sono sostenitori della Grande Israele, la quale comprenderebbe Gaza, Cisgiordania così come un pezzo di Egitto, di Arabia Saudita, di Siria e di Libano.
[di Michele Manfrin]
NOT DI REDAZIONE THE MILANER
Apprendiamo che un albergatore di Belluno ha scritto ad alcuni prossimi ospiti Israeliani che essendo loro responsabili di un genocidio non erano ospiti bene accolti, la loro caparra è stata restituita e la prenotazione annullata.
Perchè giornali italiani vi indignate? Israele è responsabile di un genocidio e la Russia ha invaso parte dell’Ucraina, dove è la differenza….. eppure i russi sono stati eclusi da qualsiasi evento in occidente, anche dalle olimpidi. Basta con due pesi e due misure.