BRERART centro culturale

PRIMA EDIZIONE SPERIMENTALE NON SOLO FUORISALONE

DAL 1 APRILE AL 13 APRILE 2025ESPOSIZIONI
CONFERENZE, STREET FOOD

La ControRassegna prevede 15 giorni in via Formentini 10  “Sculture di Luce”, esposizione di Alta Sartoria di Federico Sangalli, con una fusione innovatiiva tra tessuti e fibra ottica per un effetto di abiti luminosi“Milan Book Launch”, Infusing Danish Design with the Spirit of Japan con Rizzoli International Publication dedicato a OEO Studio. Presentasione del Catalogo di Design e Arredi del minimalismo giapponese. BrerArtFood Prodotti di streetfood elaborati dalla tradizione siciliana, a cura di Stefania Lattuca e Domenico Della SalandraAl termine della manifestazione, dal 15 aprile tornano in Biblioteca le Lezioni dell’Accademia di Brera
SCULTURE DI LUCEUn luce leggera, delicata, creata dalla fibra ottica smerigliata che insieme alla seta si fonde di nuovo nelle sculture di questa mostra, presentata nella rassegna BRERART& del Centro Internazionale Brera dal 1 al 13 aprile con il designer Federico Sangalli, e che attraversa le due settimane della Milano Art Week e del successivo Fuorisalone. La fibra ottica insieme al tessuto e ai volumi creati si pone il compito di descrivere una bellezza contemporanea che gioca con i contrasti tra luce e ombra, tra vuoti e pieni, tra forme e spazi. Nel percorso della dicotomia tra il mostrarsi e il celarsi tipici di tutto il lavoro di Federico Sangalli, plasmare la luce, poterla ridurre a materia per darle nuova forma. E’questo il filo conduttore delle creazioni luminose di tessuti che per la prima volta si confrontano con la scultura e con la sua personalissima reinterpretazione.Sculture in mostra come naturale evoluzione delle creazioni di abiti e accessori di luce. E’ infatti del 2012 il primo prototipo di abito luminoso del designer. Nell’aprile 2014, durante il Salone del Mobile a Palazzo Visconti, Federico Sangalli ha presentato in anteprima mondiale il primo abito luminoso mai creato nella storia della moda, confezionato, da una sua idea e sotto la sua direzione, dalle sapienti mani delle sue maestranze. Un abito in tessuto di orgaza e fibra ottica in cui la fibra ottica viene smerigliata a mano creando un forte effetto polvere di stelle o cielo stellato.  La storica maison milanese dal 1954, con la sua tecnica sartoriale del cucito a mano, delle macchine da cucire a pedali, in questa mostra incontra il futuro, in una costante ricerca di nuove tecnologie e nuovi linguaggi stilistici.Non una mostra di moda, ma – dall’esperienza dell’Alta Sartoria – una mostra innovativa di vere e proprie creazioni e sculture di luce. Dove la notte si veste di luce.

Mostra fotografica “Acqua Nostrana”

Gli Amici della Cascina Linterno, nell’ambito del Programma di iniziative 2025, invitano tutta la cittadinanza alla conferenza: Acqua Nostrana – I fontanili e le marcite dell’Ovest Milanese – A cura di Gianni Bianchi

A seguire, inaugurazione della mostra fotografica “itinerante” sulle acque del milanese a cura di Giuseppe Ferrari

Domenica – 6 aprile 2025 – Ore 16,30 – Presso CN l’HUB – Via Luigi Mengoni 3 – Milano

Evento gratuito – Si consiglia la prenotazione – Per info: comunicazione@comunitanuova.it – 393 987 9635

I Pfas sono tra noi: inchiesta di Altroconsumo su 229 prodotti

Con il termine “Pfas” si fa riferimento a oltre diecimila sostanze chimiche ampiamente utilizzate nella produzione di tantissimi oggetti. Sebbene siano considerati degli “inquinanti eterni” pericolosi per l’ambiente e la salute umana – possono compromettere la fertilità, il sistema immunitario ed endocrino, dare disturbi metabolici e influire sull’incidenza di alcuni tipi di tumori – l’elenco dei prodotti che li possono contenere è infinito: si va dagli imballaggi, agli utensili per la cucina, ai tessili e a tutto ciò che è idrorepellente, antimacchia o antiaderente (i Pfas si usano per dare ai materiali questo tipo di proprietà). Si accumulano nell’organismo principalmente in maniera indiretta, attraverso l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo e la polvere che inaliamo, ma anche attraverso il contatto diretto con gli oggetti che li contengono. Alcune di queste molecole, tra cui i noti Pfoa e Pfos, sono state vietate a livello internazionale o fortemente limitate proprio per la loro pericolosità.Torna all’inizio 

Un’inchiesta internazionale

Per verificare quanto i Pfas siano presenti negli oggetti di uso quotidiano e comprendere quanto siano “vicini” a noi in ogni momento della giornata, abbiamo partecipato a un’indagine internazionale che ha coinvolto in tutto nove associazioni di consumatori europee e non su 229 prodotti.

Sono stati portati in laboratorio alla ricerca di queste sostanze quattro grandi categorie di prodotti suscettibili di contenerle:

  • tessili da cucina, come tovaglie antimacchia, presine e così via;
  • tessili d’arredamento, come cuscini da esterno e coprimaterassi;
  • prodotti per la cura della persona, come filo interdentale, cerotti,intimo mestruale e così via;
  • materiali a contatto con gli alimenti, come ad esempio carta forno, bustine da tè, sacchetti per pop corn da cuocere al microonde formine per muffin.

Le analisi si sono svolte in due fasi: per prima cosa è stato cercato il fluoro organico totale, che indica la presenza di Pfas (che sono sostanze a base di fluoro). In caso di esito positivo abbiamo cercato, quando è stato possibile riconoscerlo, il tipo di sostanza. 

Nel 70% dei prodotti, quindi nella maggioranza dei casi, non abbiamo trovato traccia di Pfas.

Nel 30% dei casi, invece, cioè in 68 prodotti su 229 li abbiamo trovati, a dimostrazione che sono ancora molto utilizzati.

In 21 prodotti positivi allo screening non siamo stati in grado di identificare la sostanza.

In 47 prodotti, invece, cioè nel 21% dei campioni, abbiamo trovato Pfas vietati o sopra i limiti Ue in vigore o che lo saranno dal 2026,quando entrerà in vigore il regolamento Ue 2024/2462 che prevede un’ulteriore stretta su alcune di queste sostanze:

  • 20 prodotti sono risultati non conformi perché contengono Pfas sopra i limiti della legge o, nei casi più gravi, non autorizzati, come i nocivi Pfoa trovati in una tovaglia antimacchia comprata in Norvegia;
  • 27 prodotti diventeranno non conformi a partire dal 2026.

A livello internazionale, tra tutte le categorie di prodotti, quelle in cui sono state trovate più spesso queste sostanze sono: 

  • cerotti per sportivi (100% dei campioni);
  • tovaglie (83%);
  • grembiuli (80%);
  • spray impregnanti (67%).

In alcuni casi è stato trovato fluoro organico totale nelle friggitrici e nel filo interdentale, ma non è stato possibile identificare il tipo di Pfas

In Italia la situazione è un po’ meno critica

Dei 229 prodotti analizzati 59 sono stati acquistati in Italia o si trovano comunque anche nel nostro mercato. Vediamo come sono andati.

Tutti sono risultati conformi alla legge in vigore, sebbene il 24% contenga comunque sostanze perfluoroalchiliche. Dieci prodotti, però, dall’anno prossimo risulteranno non conformi.

Trattandosi di prodotti con cui stiamo ogni giorno a stretto contatto abbiamo deciso simbolicamente di bocciarli con un giudizio insufficiente: pur essendo in regola oggi saranno vietati tra pochi mesi. Nel 2026, infatti, entrerà in vigore il regolamento Ue 2024/2462 che vieta alcuni Pfas attualmente autorizzati e ne riduce i limiti per altri nella produzione di calzature, carta per alimenti, cosmetici, prodotti tessili destinati al pubblico e schiume antincendio.

Si tratta nella maggior parte dei casi di prodotti tessili per la casa, come tovaglie e cuscini, ma abbiamo penalizzato anche due prodotti per la cura della persona che restano a lungo a contatto diretto con la pelle e un imballaggio per alimenti che rimane a contatto con il cibo anche in fase di cottura. 

Le norme devono cambiare: le richieste di Altroconsumo

Nel 2026 entrerà in vigore il regolamento Ue 2024/2462 che vieta alcuni Pfas attualmente autorizzati e ne riduce i limiti per altri nella produzione di calzature, carta per alimenti, cosmetici, prodotti tessili destinati al pubblico e schiume antincendio. Un passo avanti importante per arginare queste sostanze che tuttavia non risolve definitivamente tutti i problemi legati al loro uso. Per questo, alcuni Paesi Ue hanno fatto o stanno facendo di più per bandire queste sostanze: la Danimarca, ad esempio, ha vietato tutti i Pfas nei contenitori alimentari e la Francia ha appena varato una legge che li vieta in vari ambiti, dai cosmetici alla produzione di abiti. 

L’Italia invece, nonostante sia stata teatro di un grave caso di contaminazione da Pfas delle falde acquifere in Veneto (il caso dell’azienda Miteni in provincia di Vicenza che ha disperso questi composti per anni nelle acque di scarico causando danni all’ambiente e alla salute degli abitanti di una vasta zona circostante), non ha ancora varato una legge nazionale per bandirli.

Cinque Stati membri della Ue, tra cui Germania, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia e Danimarca hanno da poco presentato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) una proposta ufficiale per limitare l’uso di tutti i Pfas sia nei prodotti di consumo che in quelli industriali. Si tratta di un passo molto importante per proteggere le generazioni future dai danni di questi inquinantima è fondamentale che questa proposta venga accettata al più presto, senza deroghe (di cui purtroppo già si parla) e con periodi di transizione possibilmente brevi. Nell’attesa bisogna migliorare la vigilanza sui prodotti, per assicurarsi che vengano almeno rispettate le regole attualmente in vigore nella Ue.

Chiediamo il bando dei Pfas

Riteniamo che l’uso dei Pfas dovrebbe essere vietato in tutti i prodotti per i quali il loro utilizzo non è essenziale. Come dimostrano i produttori più virtuosi di questa inchiesta, esistono già sostanze e tecniche alternative per alcune classi di prodotti che possono efficacemente sostituire questi pericolosi inquinanti eterni. 

La Francia ha appena adottato misure per vietare i Pfas in diverse categorie di prodotti, il che rappresenta un passo nella giusta direzione.  Ma la questione richiede almeno un approccio europeo, motivo per cui Altroconsumo insieme al Beuc (l’associazione che riunisce diverse organizzazioni di consumatori europee e che lavora a Bruxelles per far sentire le istanze dei consumatori del nostro continente) chiede alla Ue di procedere urgentemente per trovare una via d’uscita comune.

Come abbiamo scelto e analizzato i prodotti

I prodotti sono stati acquistati da settembre a dicembre 2024 e inviati al laboratorio dove sono stati analizzati tra gennaio e marzo 2025.

Sono stati selezionati all’interno di quattro grandi categorie quelli che dichiarano di essere repellenti allo sporco, all’olio o all’acqua:

  • tessili per la cucina;
  • tessili per l’arredamento;
  • prodotti da indossare, per l’igiene e la cura della persona;
  • materiali a contatto con gli alimenti.

Le prove si sono svolte in due fasi:

  1. Abbiamo misurato il fluoruro organico totale (Tof), che indica la presenza di Pfas, indipendentemente dalla loro esatta natura.
  2. Per tutti i prodotti con un contenuto di Tof superiore a 50 mg/kg (lo standard nella proposta di legge europea), abbiamo effettuato un’analisi mirata alla ricerca di Pfas specifici.

Fonte

Il commercio dell’oro cresce sotto la minaccia dei dazi USA

Le fornaci della raffineria di Argor-Heraeus, in Ticino, ruggiscono 24 ore su 24, scandite dall’occasionale rumore di un lingotto d’oro appena colato che esce dallo stampo.

Secondo Robin Kolvenbach, co-direttore generale, la raffineria non è mai stata così frenetica e la fonderia è operativa 24 ore su 24 da dicembre, per far fronte alla crescente domanda di lingotti d’oro da un chilogrammo proveniente da New York.

“La domanda è aumentata notevolmente – dichiara Kolvenbach –, generalmente i periodi di picco durano una o due settimane, ma uno come quello attuale, che dura da più di tre mesi, è abbastanza raro”.

Da dicembre, la paura che Donald Trump possa introdurre dazi sulle importazioni d’oro ha scosso il mercato, contribuendo a far raggiungere all’oro il suo massimo storico di quasi 3’000 dollari (2’650 franchi) per oncia. Più di 61 miliardi di dollari di lingotti sono arrivati negli Stati Uniti, mentre i commercianti si affannavano per evitare i possibili dazi, alterando i dati commerciali del paese e generando una carenza di metallo a Londra, che è il principale centro di scambio dell’oro a livello globale.

La corsa all’oro verso gli Stati Uniti ha tenuto Kolvenbach molto occupato, grazie a una curiosità dei mercati globali dell’oro: i due principali mercati utilizzano lingotti di dimensioni diverse. A Londra, la maggior parte degli scambi avviene con lingotti da 400 once, ciascuno del peso di circa 12,5 kg e delle dimensioni di un mattone.

La borsa Comex di New York (la New York Commodity Exchange), invece, fa riferimento a lingotti da 1 kg, delle dimensioni di uno smartphone. Questo implica che i lingotti che attraversano l’Atlantico debbano prima passare per la Svizzera – sede delle maggiori raffinerie di oro – per essere fusi e riformati.

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In un contesto in cui le transazioni finanziarie si svolgono in tempo reale, il boom del commercio triangolare evidenzia quanto il mercato dell’oro dipenda fisicamente dai lingotti di metallo. In tempi normali, gli scambi di miliardi di dollari in oro avvengono senza che i lingotti lascino mai i caveau.

Le distorsioni causate dalle politiche commerciali radicali di Trump hanno però messo sotto pressione il sistema. Anche se Trump non ha mai parlato direttamente di dazi sui lingotti, il minimo accenno alla possibilità che lo facesse è stato sufficiente ad aumentare il prezzo dei futures sull’oro negli Stati Uniti rispetto a Londra, creando un’opportunità di arbitraggio per gli operatori disposti a trasportare il metallo oltre l’Atlantico.

L’ultima volta che si era verificato un divario di prezzo simile era stato durante le prime fasi della pandemia, ma la riserva d’oro di New York ha ora superato anche il record dell’era Covid.

“La natura fisica dell’oro è qualcosa che viene spesso sottovalutata, soprattutto da una parte di finanzieri che lo scambiano ogni giorno sui loro Bloomberg”, racconta John Reade, senior market strategist del World Gold Council. “L’oro ha sicuramente delle caratteristiche finanziarie, ma è anche un bene fisico”.

Crisi di liquidità

Il viaggio dei lingotti d’oro destinati a New York inizia nei profondi caveau della Banca d’Inghilterra (BoE) nel cuore della City di Londra. Quando viene effettuato un ordine di ritiro, un addetto si reca nel caveau ed “estrae” l’oro richiesto, spesso spostando altri lingotti per individuare quelli giusti. Poiché Londra è costruita su terreni argillosi, le fondamenta morbide degli edifici della BoE consentono di impilare l’oro solo fino all’altezza delle spalle.

Altri sviluppi

Una ONG svizzera smaschera il commercio industriale dell’oro africano

Questo contenuto è stato pubblicato al30 mar 2023  Le raffinerie svizzere sono i principali destinatari dell’oro estratto nei siti industriali africani, ma non sono disposte a condividere i dettagli.

Di più Una ONG svizzera smaschera il commercio industriale dell’oro africano

Questo processo, che richiede tempo, ha creato il più grande collo di bottiglia nella catena di approvvigionamento dei lingotti da 1 kg. Il personale incaricato di estrarre l’oro deve essere altamente qualificato, ben addestrato e sufficientemente forte per sollevare i lingotti durante tutta la giornata. Non è dunque possibile aumentare rapidamente il numero di addetti per soddisfare la domanda urgente.

I primi segnali di un aumento della domanda sono emersi all’inizio di dicembre, quando gli operatori del settore si sono riuniti a una cena organizzata dalla London Bullion Market Association (LBMA) alla National Gallery, discutendo della crescente richiesta dagli Stati Uniti.

Mentre gli operatori cercavano di trasferire l’oro da Londra a New York, la coda per ritirarlo dalla BoE è rapidamente aumentata a più di quattro settimane, creando una crisi di liquidità nel mercato londinese dei metalli preziosi.

I tassi di locazione a breve termine per l’oro hanno raggiunto livelli record, mentre gli operatori faticavano a procurarsi il metallo fisico, aumentando così i costi del capitale per le raffinerie e i produttori di gioielli.

“C’è stata una forte domanda di slot per le consegne – ha dichiarato il vice governatore della BoE, Dave Ramsden, in una conferenza stampa a febbraio, dove ha raccontato di essersi trovato bloccato in un camion nella bullion yard mentre entrava nell’edificio all’inizio della giornata – ma l’oro è un bene fisico, quindi ci sono reali vincoli logistici e di sicurezza”.

La BoE detiene lingotti per conto di decine di banche centrali e banche commerciali, mentre solo il 6% dell’oro nei suoi depositi appartiene al Tesoro britannico.

La posizione dominante di Londra nei mercati dell’oro fisico – nonostante le inefficienze segnalate da Ramsden e il ruolo di New York come centro principale per i futures – è in parte dovuta alle commissioni più basse applicate dalla BoE rispetto ai caveau commerciali rivali. La sua posizione riflette anche la fondamentale importanza della fiducia nel mercato dell’oro: gli investitori e le banche centrali sono felici di parcheggiare il loro oro sotto Threadneedle Street grazie alla secolare storia di affidabilità.

“Londra ha un vantaggio storico indiscutibile, che risale al periodo del gold standard, che ha funzionato molto bene dal termine delle guerre napoleoniche fino alla Prima Guerra Mondiale”, chiarisce Jim Steel, capo analista dei metalli preziosi presso HSBC. “C’è una lunga tradizione di operazioni sull’oro da parte del Regno Unito e della Banca d’Inghilterra”.

Una volta lasciati i caveau della BoE, i lingotti vengono solitamente caricati su camion blindati e trasportati all’aeroporto di Heathrow, da dove vengono inviati a Zurigo a bordo di aerei passeggeri. Per motivi assicurativi, ogni volo può trasportare solo cinque tonnellate d’oro.

Da Zurigo, l’oro viene inviato a una raffineria, dove viene fuso e rifuso prima di tornare negli Stati Uniti. Il costo complessivo di questo viaggio tra Londra e New York, comprensivo di trasporto e rifusione, varia tra i 3 e i 5 dollari per oncia, secondo il World Gold Council.

Presso la raffineria Argor-Heraeus, situata a Mendrisio, vicino al confine con l’Italia, i lingotti d’oro vengono fusi e riformati in una lunga striscia all’interno di una macchina a colata continua. Poiché i lingotti da 400 once sono già “oro fino” (con purezza del 99,99%), non necessitano di ulteriore raffinazione, ma solo di un rimodellamento.

La striscia d’oro proveniente dalla fusione viene quindi tagliata in pezzi da circa un chilogrammo. Dopo un aggiustamento del peso, i pezzi vengono fusi di nuovo, versati in forme da un chilo, raffreddati, stampati e lucidati.

Facendo il giro della fonderia, Kolvenbach ci indica due operai che stanno versando manualmente barre da un chilo nei forni: il processo continua 24 ore su 24, per soddisfare l’elevata domanda.
La raffineria non si limita però a rifondere lingotti. Riceve anche lingotti grezzi dalle miniere, li raffina in oro, argento e altri metalli, produce gioielli e gestisce una zecca che stampa lingotti d’oro più piccoli. Kolvenbach spiega che alcune delle attività più rilevanti avvengono nel laboratorio della raffineria, che testa meticolosamente ogni lingotto che arriva.

La crisi di liquidità nel mercato dell’oro ha avuto un effetto doloroso all’interno della raffineria, facendo lievitare i tassi di locazione dell’oro preso in prestito a breve termine. Per ridurre il fabbisogno di capitale ed evitare l’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi, le raffinerie solitamente affittano gran parte dell’oro che lavorano. L’improvvisa impennata dei tassi di leasing di quest’anno ha aumentato significativamente i costi operativi di Argor-Heraeus e di altre raffinerie.

Kolvenbach ha definito l’evento come un “cigno nero” che ha radicalmente cambiato la sua base di costi e ha aggiunto che “assolutamente è stata una sofferenza, per l’intero settore, perché alla fine tutti ne sono stati colpiti”. Anche se i tassi di locazione sono diminuiti rispetto ai picchi di febbraio, sono ancora circa tre volte superiori ai livelli normali.

Differenze di dimensione dei lingotti

Gli operatori del settore offrono spiegazioni diverse su perché New York e Londra non utilizzino lingotti d’oro delle stesse dimensioni per i loro contratti.

“Ha senso? No”, risponde Kolvenbach. “Anch’io mi sono posto la stessa domanda. Ad essere sinceri, non ho mai trovato una spiegazione adeguata”.

Comex ha provato a introdurre un contratto futures per lingotti da 400 once durante la pandemia, ma non ha avuto successo.
Ruth Crowell, direttore generale della LBMA, ritiene che in futuro i mercati dovrebbero utilizzare barre della stessa dimensione: “Mi piace pensare che, dopo questa vicenda, saremo tutti d’accordo sul fatto che Londra e New York dovrebbero considerare la forma e le dimensioni dei lingotti”.

Tuttavia, sostiene Reade, il sistema persiste principalmente per inerzia e aggiunge: “Sicuramente crea opportunità finanziarie per chiunque sia coinvolto in questo processo, dai raffinatori agli spedizionieri, fino a chi è disposto a correre il rischio di acquistare lingotti da un chilo e spedirli a New York”.

Oggi, mentre i timori di dazi sull’oro si affievoliscono, il flusso d’oro verso New York sta rallentando. Se la spinta protezionistica di Trump dovesse davvero allontanare i metalli preziosi, gli operatori si aspettano che il flusso si inverta, poiché i detentori di oro a lungo termine guardano ai costi di stoccaggio più bassi di Londra. Quando ciò accadrà, le fornaci svizzere dell’oro torneranno a funzionare 24 ore su 24.

Copyright The Financial Times Limited 2025.

FONTE

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Bracciali donna: i modelli più trendy della stagione


Con la presentazione dei nuovi ed esclusivi bracciali donna, Nomination inaugura una nuova stagione offrendo gioielli di grande impatto per una clientela sempre più esigente.

Personalizzare è d’obbligo
In una società tanto diversificata la personalizzazione anche dei gioielli diventa quasi obbligatoria. Nomination la rende avverabile offrendo la possibilità di creare gioielli assemblando tessere con lettere, pietre, simboli ad ogni cliente. Ognuno potrà quindi creare un pezzo unico, un gioiello prezioso sia per la sua intrinsica bellezza che per la assoluta unicità ed eleganza.

Esprimersi creando
La necessità di esprimersi appartiene a tutti, scegliere di farlo con i gioielli è di per se una alternativa molto particolare e originale. Nella creazione del proprio bracciale ogni donna potrà esprimere se stessa inserendo pietre del colore preferito, lettere e simboli che mostreranno al mondo la sua personalità, i suoi sogni e i suoi desideri. Il gioiello che indosserà rispecchierà solo e unicamente lei e le darà modo di distinguersi con classe.

Un regalo, un messaggio
Avere una amica del cuore significa anche conoscere i suoi gusti e le sue aspirazione. Quante volte ci si arrovella per fare un regalo che soddisfi le aspettative di chi amiamo? Con la stessa sapienza con cui una donna riuscirà a creare un gioiello per se stessa, sarà in grado di realizzare un bracciale fantastico per la sua migliore amica. Il gioiello parlerà di loro e consoliderà una splendida amicizia.

Comunicare con i gioielli è una scelta raffinata, Nomination offre a tutti la possibilità di farlo con stile, con materiali di pregio, con pietre preziose e a costi contenuti. La nuova collezione di bracciali donna esprime l’evoluzione in atto in questo negozio che si propone raggiungere una clientela sempre più vasta ed esigente.

Bracciali donna: i modelli più trendy della stagione

La necessità di esprimersi appartiene a tutti, scegliere di farlo con i gioielli è di per se una alternativa molto particolare e originale, le collezioni Nomination con i loro bracciali donna hanno centrato in pieno questo obiettivo.

Le collezioni Bracciali donna che comprendono Composable, Sei mia, e Trendsetter pronte per affrontare la nuova stagione e una clientela sempre più esigente, rappresentano ognuna con le proprie specificità, quanto di più trandy si possa trovare sul mercato.

Collezione composable: personalizzare è d’obbligo

In una società tanto variegata la personalizzazione dei gioielli diventa quasi obbligatoria. Questa collezione offre la possibilità di creare gioielli assemblando tessere con lettere, pietre e simboli con un risultato davvero incredibilmente bello. Ognuno potrà quindi creare un pezzo unico, un gioiello prezioso per la sua intrinseca bellezza e per la assoluta unicità ed eleganza.
Nella creazione del proprio bracciale Composable ogni donna potrà esprimere se stessa in modo completo scegliendo accuratamente il colore delle pietre, le lettere e i simboli che mostreranno al mondo intero la sua personalità, i suoi sogni e i suoi desideri. Il gioiello che indosserà rispecchierà solo e unicamente lei e le darà modo di distinguersi con una classe e uno stile indiscutibili.

Sei Mia collection

Comunicare con i gioielli è una scelta raffinata ma difficile, la collezione Sei Mia colpisce nel segno, offrendo a tutte le donne la possibilità di personalizzare con maestria il proprio gioiello arricchendolo con materiali di pregio come l’argento rodiato e pietre preziose. Può essere l’iniziale del nome o il nome per esteso, oppure un motto a personalizzare la propria creazione, ma il risultato sarà sempre perfetto, di classe e con uno stile inconfondibile.

Trendsetter collection

Gli accessori di questa splendida collezione sono realizzati in acciaio e arricchiti da finiture preziose in oro giallo e oro rosa o anche con dettagli in argento e pietre brillanti. Alcuni dei bracciali della Trendsetter collection riportano una placca che consente una incisione artigianale di un messaggio speciale da dedicare alla persona amata per una occasione importante o ad una amica particolare per un evento degno di essere ricordato. Il risultato sarà un gioiello unico e personalizzato, garantito dal marchio Made in Italy per qualità e dalla originalità di un’incisione artigianale.

Tutte le collezioni Bracciali donna di Nomination si qualificano per originalità, bellezza, raffinatezza e stile, ed esprimono a pieno titolo una creatività in continua evoluzione garantita da un marchio sempre più in grado di soddisfare una clientela vasta ed esigente.

Oggi saranno pubblicati i file secretati dell’assassinio di JFK

Questa pubblicazione è come un battito cardiaco tremante nel petto di una nazione e del suo popolo alla disperata ricerca della verità.

Non si tratta solo di un singolo evento congelato nel 1963; riguarda l’anima del nostro paese, l’ultima fragile possibilità per il nostro governo di sbucciare gli strati del male e lasciare che la luce della trasparenza risplenda.

Per decenni, ci hanno dato da mangiare frammenti di informazioni, siamo stati sommersi da speculazioni e lasciati a chiederci cosa fosse stato sepolto sotto il peso dei francobolli classificati.

Ora, siamo sull’orlo del precipizio: sarà questo il giorno in cui finalmente ci verrà detta la verità?

Il significato di questo momento è più profondo della curiosità. È una supplica, una richiesta, un punto di rottura per il nostro paese.

La segretezza nel nostro governo è diventata un cancro, che sta divorando la fiducia che ci tiene uniti.

Ogni documento nascosto, ogni riga censurata, ogni decisione a porte chiuse: è un’altra crepa nelle fondamenta di ciò in cui dovremmo credere.

Ci viene detto che è per il nostro bene, che la verità è troppo complicata, troppo pericolosa. Ma questa scusa è diventata debole. Non è protezione; è controllo. È un governo che ha dimenticato di esistere per servirci, non per incombere su di noi come un enigma intoccabile.

Questa segretezza non oscura solo il passato, avvelena il presente. Si insinua nel modo in cui siamo governati, nelle leggi approvate alle nostre spalle, nella sorveglianza che non dovremmo notare, nelle guerre che ci dicono essere necessarie senza mai sapere perché.

È il motivo per cui siamo divisi, per cui ci urliamo l’un l’altro, perché siamo stati lasciati a riempire il vuoto con le nostre paure e supposizioni. Una democrazia non può sopravvivere di ombre; ha bisogno della luce del sole, senza filtri e implacabile. Quando il governo accaparra la verità, non ci tradisce solo, ma smantella l’idea stessa di “noi il popolo”.

Se oggi ci deludono, se ci consegnano mezze verità o altre pagine oscurate, non è solo una delusione, è una campana a morto.

Prego che pubblichino tutto oggi.

president TRUMP

18 marzo 2025