Annuncio choc di Facebook: 50 mila spiati da società di sorveglianza

   ANNUNCIO CHOC DI FACEBOOK: 50 MILA SPIATI DA SOCIETÀ DI SORVEGLIANZA    

Lo rivela un rapporto di Meta Platforms sul controllato social network, le aziende menzionate nel rapporto smentiscono o non commentano

Un rapporto di Meta Platforms ha avvertito che 50 mila utenti della controllata Facebook sono stati spiati da alcune società di sorveglianza private, accusate di hacking e altri abusi.

L’annuncio rientra nel quadro del contrasto più ampio delle società tecnologiche americane e delle autorità Usa contro i fornitori di servizi di spionaggio digitale, in particolare la società di spyware israeliana Nso Group, inserita nella lista nera all’inizio di dicembre dopo settimane di rivelazioni su come la sua tecnologia veniva impiegata contro la società civile.

Il rapporto indica che “l’industria della sorveglianza su commissione si estende ben oltre una società”, ha spiegato a Reuters Nathaniel Gleicher, capo della politica di sicurezza di Meta, spiegando che tra le figure colpite ci sono celebrità, politici, giornalisti, avvocati, dirigenti e cittadini comuni.

Le campagne di spionaggio hanno coinvolto anche amici e familiari degli obiettivi. La società californiana ha sospeso circa 1.500 account, per lo più falsi, gestiti da sette organizzazioni su Facebook, Instagram e WhatsApp. Meta ha affermato che le entità hanno preso di mira persone in più di 100 paesi.

Meta non ha fornito una spiegazione dettagliata su come abbia identificato le società di sorveglianza responsabili degli attacchi, tra le quali figurano le israeliane Black Cube e Bluehawk, l’indiana BellTroX e l’europea Cytrox, tutte accusate da Meta di hacking.

Il rapporto punta inoltre il dito su Cognyte, scorporata di recente dal gigante americano della sicurezza Verint, e sull’isrealiana Cobwebs Technologies, che avrebbero utilizzato profili falsi per indurre le persone a rivelare dati privati. Le aziende menzionate nel rapporto non hanno commentato o hanno smentito le accuse.

Gleicher si è rifiutato di identificare uno qualsiasi degli obiettivi per nome, ma Citizen Lab, in un rapporto pubblicato contemporaneamente a quello di Meta, ha affermato che una delle vittime di Cytrox era l’esponente dell’opposizione egiziana Ayman Nour.

Nour ha accusato il governo egiziano di spionaggio e ha dichiarato a Reuters di aver a lungo sospettato di essere sotto sorveglianza da parte di funzionari locali.

David Agranovich, funzionario della sicurezza informatica di Meta, ha espresso l’auspicio che la pubblicazione del rapporto “avvii l’interruzione del mercato della sorveglianza su commissione”. Società come Black Cube e BellTroX sono però già tornate in piedi in passato dopo essere rimaste coinvolte in scandali legati allo spionaggio.

Gleicher ha affermato che gli obiettivi delle società di spionaggio riceveranno avvisi automatici ma ha affermato che Facebook si fermerà prima di identificare le aziende specifiche coinvolte o i loro clienti. Facebook ha tuttavia reso noto di aver identificato diversi clienti di Cobwebs, Cognyte, Cytrox e Black Cube, quest’ultima reclutata da numerosi studi legali.

Marta Pardavi, tra i numerosi attivisti ungheresi che affermano di essere stati presi di mira da Black Cube nel 2017 e nel 2018, ha accolto con soddisfazione il rapporto ma ha chiesto maggiori informazioni. “Nominano studi legali”, ha detto. “Ma gli studi legali hanno clienti. Chi sono i clienti di questi studi legali?”.

NOTIZIE DAL COMUNE DI MILANO

Buono taxi. Allargata la platea beneficiari e aumentato il rimborso Il Comune ha esteso la platea dei beneficiari che potranno richiedere un rimborso, fino al massimo di 20 euro, per le corse in taxi o con veicoli NCC. Iniziativa valida fino al 31 dicembre. 
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Ebook. “Miracolo a Milano” in versione digitale sul portale delle Biblioteche Il libro, a cura di Gianni Biondillo, è disponibile per il download sul catalogo del Sistema Bibliotecario di Milano. Un omaggio al capolavoro di De Sica a 70 anni dalla prima proiezione. 
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CI AVVICINIAMO A NATALE, ECCO COSA OFFRE MILANO

Gli alberi di Natale saranno protagonisti in tante zone della città. Grazie al Natale degli alberi, da un’idea di Marco Balich, potrai trovare:

Altri alberi sono disseminati in città, come ad esempio in:

Anche quest’anno quello di Milano è il Natale degli Alberi, che con le loro luci e i loro effetti illumineranno le piazze e le strade della città fino al 6 gennaio.

Il Natale degli Alberi, da un’idea di Marco Balich.

“Referendum su San Siro, Sala parli in aula”. Il chitarrista di Springsteen: salviamolo

Il futuro dello stadio di San Siro sta infiammando la politica a Milano

Il promoter Trotta annuncia la mobilitazione di star, da Vasco a Jovanotti, contro l’abbattimento del tempo del calcio e della musica

Milano – Dopo Sant’Ambrogio e l’Immacolata, è arrivato il giorno di San Siro: 9 dicembre. E il comitato “Sì Meazza” contro l’abbattimento della Scala del calcio milanese e la costruzione di un nuovo stadio, che ha già conquistato 1000 adesioni formali più un consenso che si allarga sui social, rimarca le sue richieste: “Il presidente del Consiglio comunale e i gruppi consigliari sollecitino il sindaco a intervenire in aula. Chiediamo a Sala di partecipare a un’assemblea del nostro comitato e chiederemo anche un incontro con i rappresentanti delle società”.

Nello stesso tempo, si sta mettendo in moto la macchina per proporre un referendum e tra i difensori del Meazza si schiera pure Stevie Van Zandt, Little Steven, chitarrista di Bruce Springsteen. In un tweet ha scritto: “Abbiamo abbastanza grattacieli e centri commerciali nel mondo ma c’è un solo San Siro. San Siro per sempre“. Ieri, all’incontro promosso dall’Associazione Gruppo Verde San Siro all’Ostello Bello di via Medici al quale hanno partecipato anche consiglieri comunali tra cui Marco Bestetti (FI) e Alessandro Giungi (Pd), gli ingegneri Riccardo Aceti e Nicola Magistretti hanno riproposto la loro idea di rigenerazione alla quale si aggiunge qualcosa di più, vista la trasformazione che sta avvenendo di fianco a San Siro sull’area dell’ex Trotto (a cura del colosso statunitense Hines).

 “In quel luogo – spiega Aceti – spariranno le tribune: questo potrebbe consentire di completare anche il ‘quarto lato’ del Meazza, lavorando in sinergia” e di dare maggiore respiro alla “galleria panoramica unica al mondo” che nel piano proposto nascerebbe in sostituzione delle tribune del terzo anello. «Una galleria polifunzionale su tre livelli, da 33mila metri quadri di superficie, con spazi commerciali, punti di ristoro e molto altro. Questo è un progetto duttile, che si può adeguare a seconda della migliore capienza (60mila spettatori?) e maggiore redditività per le squadre  (sempre prediligendo l’interesse pubblico)”, sottolinea Aceti.

Che cos’è un telefono VoIP?

Si usa sempre di più, tanti lo preferiscono, ecco di che cosa si tratta…

Un telefono VoIP è un dispositivo o un programma che utilizza la tecnologia basata sul protocollo di voce via internet (Voice over Internet Protocol). La tecnologia VoIP permette agli utenti di effettuare chiamate vocali mediante la banda larga di internet e non attraverso la connessione analogica tradizionale.

Un telefono VoIP può avere lo stesso aspetto di un tradizionale telefono fisso. La differenza sta nel suo funzionamento. Con la tecnologia VoIP, infatti, la trasmissione delle chiamate vocali non avviene attraverso una coppia di cavi di rame fisici ma attraverso internet, sottoforma di pacchetti di dati. Un telefono VoIP può inoltre essere un’applicazione software (il cosiddetto softphone) e non richiedere hardware fisico.

La tecnologia VoIP è incredibilmente versatile per le piccole imprese e i suoi utenti. Questo tipo di linee telefoniche possono essere usate da qualunque luogo e le chiamate possono essere trasferite dai terminali dell’ufficio ai dispositivi mobili senza interruzioni. Una conversazione può evolversi da SMS a chiamata vocale a videoconferenza sulla stessa applicazione.

Se la versatilità, la sicurezza e i prezzi contenuti guidano le decisioni della tua azienda in fatto di tecnologia, allora i telefoni VoIP sono la soluzione che stavi cercando per le tue comunicazioni.

Come funziona il servizio telefonico VoIP?

Per poter usare la tecnologia VoIP per la tua azienda, devi prima sottoscrivere un servizio telefonico VoIP. Il servizio telefonico VoIP gestisce i server che ospitano le chiamate e utilizza la tecnologia del protocollo SIP (Session Initiation Protocol, protocollo di inizializzazione sessione) per connettere le chiamate ad altre reti telefoniche. In questo modo le chiamate VoIP possono essere effettuate tra utenti su qualunque rete telefonica utilizzando VoIP, la rete fissa tradizionale o un servizio di telefonia cellulare.

Gli operatori di servizi telefonici VoIP funzionano in maniera del tutto simile agli operatori delle tradizionali reti fisse: connettono l’utente alle grandi reti di comunicazione che vengono utilizzate per tutte le chiamate che facciamo. La differenza è che questi operatori utilizzano le più moderne tecnologie per garantire la migliore esperienza per l’utente al prezzo più basso.

I servizi VoIP forniscono la tecnologia necessaria per effettuare le chiamate telefoniche VoIP e gli strumenti per rendere tale innovazione accessibile a tutti. La connessione internet a banda larga connette le chiamate ai server dell’operatore VoIP, dove vengono poi instradate verso le reti telefoniche necessarie per completare la chiamata. Tutto questo avviene “dietro le quinte” in maniera automatica e senza interruzioni.

NON E’ SOLO UN GIOCO

Esce “Non è solo un gioco”, romanzo dedicato al mondo dei videogames dell’insegnante romana Alessandra Allegretti
Non è un solo un gioco: il romanzo di Alessandra Allegretti pubblicato il 14 ottobre 2021 dalla casa editrice bookabook
(01-12-2021) Un libro per tutti gli appassionati di videogiochi. 

Pubblicato dalla casa editrice bookabook il 14 ottobre 2021, Non è solo un gioco è il romanzo dell’insegnante Alessandra Allegretti. 

Il protagonista è Marco, un ragazzo come tanti appassionato di videogiochi e costantemente in litigio con la famiglia. 
A Natale Marco riceve l’ultimo videogioco alla moda, che lo proietta a Tripoli nei panni del soldato Thomas. 
Liberare un ostaggio a Tripoli, in una missione di spionaggio, diventa anche l’occasione per Marco di mettere in discussione i sentimenti per la sua famiglia. 

Non è solo un gioco è disponibile in tutte le librerie, anche in digitale in formato ebook, sul sito di bookabook e su Amazon. 

Sinossi: Marco è un adolescente come tanti: ama giocare ai videogiochi e sopporta a stento la famiglia, in particolare la madre. A Natale riceve come regalo una nuova Playstation e l’ultimo videogioco alla moda: è l’occasione per rintanarsi nel suo mondo, l’unico dove veramente può sentirsi vivo.  Nella calma della sera inizia finalmente la sua avventura, che lo porta a indossare i panni di Thomas, un soldato arruolato in una missione di spionaggio per liberare un ostaggio a Tripoli. Presto le sensazioni si fanno più vivide, a Marco sembra proprio di essere in Libia: quello che ha iniziato non è solo un gioco e riuscire ad arrivare alla fine della partita non significherà soltanto portare a termine la missione, ma mettere in discussione i suoi sentimenti per quella famiglia tanto insopportabile. 

Alessandra Allegretti: classe 1971, si è laureata in Lettere classiche a Roma. Ha lavorato in una biblioteca digitale, occupandosi di editoria e filologia computazionale, e attualmente insegna materie letterarie in un liceo. Da sempre coltiva la sua passione per la scrittura e recensisce libri sul Web. Nel 2016 ha esordito come scrittrice con il racconto «Non ti voglio più», la notte di un amore da cui ho saputo svegliarmi, pubblicato nella raccolta Amori moderni, edita da RCS. 

About bookabook – bookabook è la prima casa editrice italiana che pubblica libri attraverso il crowdfunding. Nata nel 2014, quella di bookabook è un’editoria innovativa in cui i lettori sono protagonisti della vita dei libri: dopo una pre-selezione qualitativa delle proposte a cura di editor professionisti, i libri vengono proposti alla community di lettori che può accedere alle bozze, interagire con l’autore, scambiare opinioni, mettersi a disposizione per eventi di presentazione. I lettori possono scaricare l’anteprima di un libro e, se desiderano continuare la lettura, possono pre-ordinare i manoscritti inediti nel formato che preferiscono (cartaceo o ebook), contribuendo così a renderne possibile la pubblicazione: i libri che raggiungono durante la campagna di crowdfunding l’obiettivo di 200 copie vengono infatti pubblicati da bookabook. https://bookabook.it/libri/non-solo-un-gioco/
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ANDREA CODEGA
comunicazione@bookabook.it

SIAM PRONTI ALLA MORTE

Tutto quello che siamo riusciti a fare in soli due mesi, grazie a voi, e quello che potremmo ancora fare, ma solo insieme a voi.

Mille post, cento interviste, 500 articoli, oltre 100 reportage da tutte le piazze, 111 edizioni del TG, centinaia di puntate con i pensatori più illuminati e coraggiosi del nostro tempo, da Ermanno Bencivenga, con il suo “Spazio di Libertà”, a Diego Fusaro, con il suo “Pensare Altrimenti”, passando per Fulgio Grimaldi con “Mondocane” e “O Green o Verde”, senza contare “Grandangolo Pangea” ogni venerdì del grande Manlio Dinucci, e poi le dirette come quella di Robert Kennedy a Milano, o del processo di Assange a Londra, o della settimana intera a Trieste a seguire i portuali, o di Firenze dove nessuna televisione voleva andare, a seguire la vicequestore Schilirò, i convegni come l’International Covid Summit, Sapiens 3, il convegno di Bolzano “Autopsie sui morti post vaccino”, le inchieste come “Papa e Antipapa” ormai avviata alla cinquantesima puntata, ma anche i film censurati da tutti, come Corona Film (a proposito: in replica a grande richiesta stasera, sul canale 262 del digitale terrestre), o “Io sono”, e a breve cinque imperdibili appuntamenti con altrettanti film che fanno riflettere, carichi di significato e di spessore, presentati dal grande filosofo Ermanno Bencivenga, quella televisione che non si usa più da decenni. E poi ancora Massimo Cacciari, Paolo Becchi, le interviste ai danneggiati da vaccino…Tutto questo in SOLI DUE MESI, e Dio solo sa cos’altro perché la mia testa ha un limite e neanche io riesco più a stare dietro a Byoblu, la Tv dei cittadini. So solo che noi e voi oggi abbiamo una televisione, che cresce ogni giorno, che in pochi mesi di vita ha guadagnato la fiducia di milioni di italiani mentre le redazioni dei TG tradizionali chiudevano per mancanza di ascolti, e che se continuerà così, a lavorare bene, l’anno prossimo farà il salto e passerà in serie A. E a quel punto voglio proprio vedere cosa si inventeranno per fermare la voce del popolo e continuare con il soliuto teatrino dei salotti televisivi.Siamo arrivati fino a qui solo ed esclusivamente grazie a voi. Stringetevi la mano, abbracciatevi o fatevi solo dei grandi sorrisi se siete timidi, ma l’Italia è quel Paese dove i cittadini si pagano una televisione di tasca loro perché quelle grandi li hanno stufati. La gente mi incontra per strada, mi ferma, mi dice che a casa loro sono sintonizzati sul 262 e che hanno buttato il telecomando. È tutta brava gente, mi raccontano le storie, le testimonianze che ricevono ogni giorno dagli amici, dai loro stessi cari. E sono storie completamente diverse da quelle che si sentono sui giornaloni e sulle grandi televisioni, sono storie cancellate, che noi invece trasmetteremo fino alla fine, fino a quando non ci chiuderanno. Ma se lo faranno, allora devono essere pronti ad affrontarne ogni conseguenza.Noi siamo stati di parola: non prendiamo i fondi del Governo per distribuire le veline sul Covid, non chiediamo soldi all’Europanon facciamo pubblicità alle grandi multinazionali, ma alle piccole medie imprese italiane e alla brava gente, non siamo legati a nessun partitonon prendiamo un centesimo dalle grosse ONG finanziate dai filantropi multimiliardari. Cerchiamo di fare da soli, di restare indipendenti da tutto e da tutti, tranne che da voi, che ogni mese ci mandate avanti con la generosità che contraddistingue questo grande popolo e con la consapevolezza che siamo l’ultima speranza prima dell’abolizione dell’Articolo 21, cosa che su LA7 Mario Monti ha appena chiesto neppure troppo velatamente.Non ve lo diciamo neanche quello che stiamo passando, i problemi con le banche, le redazioni delle testate di sistema che vanno a cercare tutti i nostri ex collaboratori per strappare loro qualcosa, qualunque cosa con la quale costruire articoli o reportage diffamatori (sì, cara FanPage, lo sappiamo, o credevate che non ce lo sarebbero venuti a dire?), i soldi spesi in avvocati… Sono cose che sopportiamo noi, ogni giorno, consapevoli di avere dichiarato guerra al monopolio dell’informazione. A voi chiediamo solo di sostenerci economicamente e di aiutarci a diffondere il sito e il canale televisivo. Abbiamo sempre un orizzonte davanti a noi di un mese di vita. Se non arrivano più soldi, chiudiamo. In fondo, è così che dovrebbe essere per tutti: o fai un buon lavoro e la gente ti sostiene, o te ne vai a casa. Nessuna testata dovrebbe rimanere aperta contro la volontà dei suoi stessi lettori, grazie ai sussidi pubblici di uno Stato che poi ti presenta il conto.Non cè bisogno che io aggiunga altro. Quello che facciamo parla da solo. Le diffamazioni continue che riceviamo non hanno bisogno di nessun disegnino. Lo sappiamo noi e lo sapete voi cosa bisogna fare adesso.Questo mese siamo sotto. Siamo a poco più di settantamila euro e ne servono almeno il doppio. Se credete che ne valga la pena, sostenete la vostra televisione. Se no fa niente: “Siam pronti alla morte“, come dice il nostro inno nazionale, descrivendo lo stato d’animo che qualunque buon cittadino dovrebbe avere nell’affrontare il suo destino e le sue convinzioni.Io, personalmente, ho fatto tante cose inaspettate e irripetibili nella mia vita, e posso essere soddisfatto. Per molti giornali e molte televisioni oggi vale il ritornello di Daniele Silvestri: “Più giù di così non si poteva andare, più in basso di così c’è solo da scavare“. Invece per noi vale l’opposto: siamo stati coraggiosi, siamo stati epici, abbiamo guardato il mostro negli occhi e non siamo arretrati di un millimetro. Noi possiamo dunque solo scegliere se fermarci o se continuare a salire. In ogni caso, avremo qualcosa da raccontare ai nostri nipotini. Perché ce li avremo, dei nipotini, potete esserne sicuri: la vita andrà avanti, “troverà il modo“, come diceva Ian Malcolm in Jurassic Park. Anche se qualcuno preferirebbe farvi credere che il mondo finirà domani. Ed è per loro, per i posteri, che non possiamo rassegnarci a fare i bravi bambini, tutti in fila per tre.Se però volete che ci fermiamo qui, allora non fate niente, e grazie di tutto.Se invece volete che continuiamo a salire, allora ecco come potete sostenerci.CON BONIFICOIntestazione: Byoblu Edizioni Srls
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Bic/Swift: QNTOITM2XXX
Importo: quello che volete/potete voi
Causale: donazione libera per la TV dei CittadiniCON CARTA O CON PAYPAL
DONA CON CARTA O CON PAYPAL
ACQUISTANDO I PRODOTTI SPECIALBYOSe non potete fare una donazione, ma ad esempio vi capita di acquistare vitamine o fermenti lattici, allora, senza cambiare le vostre abitudini, comprate le noste vitamine e i nostri fermenti, a marchio Special Byo: avrete la certezza di avere un’altissima qualità e di sostenere nel contempo l’informazione libera. Potete farli ordinare dalla vostra farmacia, oppure acquistarli qui: go.byoblu.com/SpecialByoQui troverete il video per capire di cosa si tratta:
ARRIVA “SPECIAL BYO”. LA LINEA DI INTEGRATORI NATURALI DI QUALITÀ DI BYOBLU.
Un abbraccio forte a tutti. Siete la nostra forza, e noi siamo la vostra.

Claudio Messora

Poker d’Italia, c’è un milanese tra i grandi giocatori

C’è una grande tradizione italiana legata al mondo del gioco. E il suo centro è tutto nel nord Italia. È qui ad esempio che viene inventato il primo casinò della storia, quello del 1638 a Venezia, anche se oggi sembra esistano solo quelli di Macao, Montecarlo e Las Vegas. 

Eppure l’Italia è una delle tante patrie del gioco d’azzardo. Lo dimostra la particolare classifica stilata da SlotMania, che riassume i grandi nomi tra i giocatori tricolori. 

I casinò online sicuri e le sale da gioco terrestri riscuotono ormai un forte interesse ovunque nel mondo e lo stesso può dirsi dell’Italia. Non a caso, uno dei primi casinò della storia risale al 1638 ed è proprio il Casinò di Venezia. Nel corso degli anni molti sono stati i giocatori italiani che si sono fatti valere nei casinò più importanti al mondo quali quelli di Las Vegas e Macao. Andiamo dunque a scoprire chi sono i 7 giocatori italiani che hanno portato in alto il tricolore nel mondo del gambling.

E tra i primi c’è proprio un milanese: Massimiliano “Max” Pescatori. Nato all’ombra del Duomo nel 1971, il suo soprannome è “Pirata italiano”. Inizia a Campione, dove si nella variante americana del Texas Hold’em. Poi si trasferisce a Las Vegas, per frequentare una scuola per croupier e studiare la variante No Limit Hold’em. Il cammino verso il professionismo parte all’Ultimate Poker Challenge, da lì inizia una carriera che lo vede conquistare più di 4 milioni di dollari. Attualmente è al 3° posto tra gli italiani con più guadagni in carriera.

Altro nome italiano, stavolta piemontese, è Mustapha Kanit, altrimenti conosciuto come Mustacchione. Nato ad Alessandria nel 1991, partecipa ai primi tornei live nella versione Texas Hold’em, sfoggiando uno dei suoi migliori piazzamenti all’Italian poker Tour. Nel suo palmares troviamo due primi posti all’Aussie Millions di Melbourne, per un guadagno di circa 263 mila dollari, e oltre circa 17 milioni di dollari. La vincita più remunerativa, invece, l’ha ottenuta al torneo dell’EPT di Monte Carlo, il Super High Roller: 1 milione e 600 mila dollari.

Nella classifica di SlotMania troviamo poi il napoletano Dario Sammartino, conosciuto anche come Madgenius o Madgenius87, Rocco Palumbo, classe 1968 di Genova, e Valter Farina, uno dei pionieri del poker in Italia con alle spalle ben 30 anni di esperienza. Infine impossibile non citare il sardo Filippo Candio, il cui nome è al quarto posto tra i giocatori italiani più vincenti online e infine Marco Traniello, di Gaeta, che nel 2007 si è piazzato quinto ad un torneo di $10.000 Pot Limit Omaha incassando 156 mila dollari.

IT, ICT e digital transformation: tutte le cose da sapere 

Quando si parla di information technology, letteralmente ‘tecnologia dell’informazione’, si fa riferimento all’insieme di metodi, strumenti e tecnologie necessarie sia per l’uso privato che pubblico degli elaboratori dunque server, computer e mainframe. Ma anche sistemi di archiviazione, data center e smartphone assieme agli altri dispositivi fisici, processi e infrastrutture utili ed elaborare, archiviare e scambiare – in qualsiasi formato – dei dati elettronici. In genere viene utilizzato l’acronimo IT, che però non va confuso con ICT ovvero Information and Communication Technologies. Quest’ultimo indica l’insieme di modelli e tecnologie che offrono accesso alle info tramite le telecomunicazioni. Quindi è più focalizzato su web, tv, radio e smartphone ma anche sistemi satellitari, software e hardware di rete. Senza dimenticare i sempre più popolari servizi e app associate come videoconferenza e formazione a distanza. 

Sui computer l’IT viene impiegata per poter creare, archiviare e usare una stessa informazione in forme diverse. Tra IT e ICT alla fine non c’è una differenza dal punto di vista sostanziale. Mentre ICT è l’insieme di tutte le tecnologie informatiche, IT è quella disciplina che le va a utilizzare. Tutto l’IT di cui hai bisogno si trova su portali specializzati come Kimbrer Computer, che consente di effettuare un confronto rapido e puntuale in merito a una gamma ampia sia di prodotti che si soluzioni operative personalizzate. Spesso oggi si tende a utilizzare la dicitura Information Technology come sinonimo di computer e reti di computer, in realtà originariamente era stato pensato quale definizione per distinguere quelle macchine in grado di compiere poche funzioni da quelle con uno scopo più ampio e che si potevano programmare. 

A che cosa facciamo riferimento quando si parla di Information Technology però nello specifico? Sono molti gli elementi che rientrano all’interno di questo concetto e si stratta di architetture e metodologie, hardware e software dunque apparecchi fisici, strumenti di gestione e applicazioni, ma anche tutte quelle normative di settore che puntano a regolare uso e conservazione dei dati stessi. 

Digital transformation e le altre sfide presenti e future

C’è un altro concetto che si lega a doppio filo alla nostra epoca storica poiché rappresenta un cambio di passo e di paradigma nel settore dell’informatica. Stiamo parlando della digital transformation. Le architetture IT si sono dapprima evolute includendo la virtualizzazione, poi è stata la volta del cloud computing. Dopo il boom conosciuto dal web, con tutto quel che ne consegue in termini di sviluppo di realtà e strutture collegate, oggi IT e ICT sono diventate imprescindibili in qualsiasi contesto. Permettono di ridurre sensibilmente la distanza tra le persone e creano continuamente opportunità di crescita e professioni nuove in grado di incrementare il livello di efficienza in molti settori. Spesso è faticoso per le aziende stare al passo con la tecnologia, ad ogni modo per poter competere e crescere hanno l’assoluto bisogno di attuare una digital transformation che agisce sia sulla trasformazione dei processi operativi, sia sulla customer experience e i modelli di business.

Piattaforma logistica: l’elemento chiave per il successo delle aziende

L’economia va veloce e chi ha un’attività commerciale, sia fisica sia online e oggi i due fattori vanno solitamente di pari passo, si trova a dover l’entrata e l’uscita delle merci. Un’operazione complessa, grazie anche alle mille variabili introdotte dalla globalizzazione il cui slogan è, da decenni, sempre lo stesso: “Think global, act local”. Ogni Paese presenta, in materia di trasporti, norme specifiche e la pandemia ha portato non poche, ulteriori, difficoltà e complessità.

Avere un punto di riferimento per la logistica milano è di fondamentale importanza per un’azienda. Il capoluogo lombardo è, infatti, uno dei punti di riferimento per l’economia italiana grazie non solo all’attività del suo settore industriale, ma anche di quello dei trasporti, dove lo scalo di Malpensa è il primo per quanto riguarda il traffico commerciale aereo.

Perché la logistica è decisiva

Il motivo per cui la logistica è il fattore chiave per il successo di un brand lo si può evincere dai fattori che la definiscono. Si tratta, infatti, di una disciplina che si gestisce il modo in cui una merce si sposta da un luogo all’altro, impegnandosi affinché questo avvenga con i costi più bassi possibili e nel modo più rapido. In tal senso si occupa non solo della gestione del magazzino, che è il punto centrale di una piattaforma logistica, ma anche delle pratiche del commercio nazionale e internazionale, compreso tutto ciò che è legato ai servizi doganali.

Avere i prodotti consegnati con tempismo, puntualità e senza intoppi oggi è un fattore che può determinare il posizionamento di un marchio sul mercato e, nel caso di mancato funzionamento, vanificare l’intero lavoro e gli investimenti fatti sugli altri reparti.

Ciò è ancora più valido al tempo dell’e-commerce e non a caso aziende come Amazon, per citare un nome importante, sono vincenti grazie a un’adeguata gestione della logistica. Fattore che è determinante anche per le realtà medio-piccole.

A fronte di una competenza estremamente settoriale e specialistica, può risultare conveniente, come fanno in molti, esternalizzare questo tipo di operazione, delegando la gestione delle situazioni logistiche a una piattaforma che ha le competenze, ma anche gli spazi, per farlo. Ancora di più in una città importante (e caotica) come Milano.

La gestione del magazzino al centro di tutto

L’elemento chiave per la gestione delle operazioni logistiche è il magazzino, la cartina tornasole per capire se le pratiche legate al trasporto funzionano bene o male. Si tratta, infatti, della struttura che regola il flusso di entrata e uscita delle merci e che si occupa, in sintesi, di ricevere, conservare, distribuire, smistare i prodotti.

Un magazzino richiede uno spazio che spesso può mancare all’interno dell’azienda, così come le competenze per quanto riguarda le pratiche legate alle merci provenienti da paesi al di fuori dei confini dell’Unione Europea (soggette, quindi, al sistema doganale). La soluzione da preferire è quella di un magazzino conto terzi che permette di alleggerire non poco l’azienda mettendola nelle condizioni di avere il controllo logistico della situazione.

I vantaggi, in sintesi, di delegare la gestione della logistica, magazzino incluso, sono:

  • Gestione efficiente dei flussi in entrata-uscita delle merci.
  • Snellimento della gestione delle pratiche interne.
  • Zero burocrazia a cui pensare.
  • Avere un punto di riferimento in situazioni impreviste, come quelle legate all’evoluzione della pandemia ma non solo.
  • Risparmio di tempo.
  • Possibilità di disporre di spazi inferiori.

La logistica è sempre più decisiva in un mondo che vuole tutto e subito. Delegare si rivela, quindi, una scelta da non sottovalutare.