📊 L’allarme demenza: numeri e previsioni
In Italia si stima che oltre 650.000 persone soffrano del Morbo di Alzheimer, mentre le diagnosi totali di demenza superano 1,48 milioni. Si prevede che questi numeri cresceranno drasticamente nei prossimi decenni, con oltre 2,3 milioni di casi attesi entro il 2050, secondo Alzheimer’s Disease International.
Nonostante l’elevato impatto, oltre il 75% dei malati non riceve una diagnosi precoce e molti caregiver sono lasciati soli ad affrontare difficoltà quotidiane. I costi economici e sociali sono enormi: oltre 15 miliardi di euro all’anno, con spese famigliari che possono arrivare a 72.000 € annui per paziente.
💊 Terapie in evoluzione: dalla diagnosi precoce ai nuovi farmaci
Negli ultimi anni si stanno aprendo nuove strade nella lotta contro l’Alzheimer:
- L’introduzione in Italia di NeuraCeq e Tauvid, due traccianti PET di nuova generazione, consente diagnosi sempre più accurate, anche nelle fasi iniziali.
- Sono in fase avanzata nuove terapie con anticorpi monoclonali come lecanemab, che agiscono sulle placche amiloidi nel cervello. Già approvato negli USA e di recente autorizzato anche in Europa, potrebbe essere presto disponibile anche in Italia.
- Si sperimentano anche terapie digitali, stimolazioni cerebrali profonde e approcci multidisciplinari con l’uso di intelligenza artificiale per predire e rallentare il decorso della malattia.
🧭 Prevenzione e comunità: non si è soli
Fondamentale è la prevenzione: contrastare i fattori di rischio modificabili come l’ipertensione, l’isolamento sociale, l’obesità, il fumo e la sedentarietà potrebbe ridurre fino al 40% dei casi di demenza.
In questo scenario complesso, cresce l’importanza delle reti di supporto tra familiari e caregiver, come il gruppo Facebook “Alzheimer: chi lo dice che non si può fare nulla”, uno spazio attivo dove ci si confronta, ci si sostiene e si condividono esperienze, strategie e risorse per affrontare la malattia con maggiore consapevolezza e dignità.
🔚 Conclusione
Il Morbo di Alzheimer rappresenta una delle più grandi sfide sanitarie del nostro tempo. Ma oggi, tra progresso scientifico, nuove terapie e reti di sostegno sociale, è possibile cambiare la narrazione: non tutto è fermo, non tutto è perduto. La battaglia continua – e ora, più che mai, vale la pena combatterla.
MValletti