Ludopatia a Milano e in Lombardia, ecco le misure per arginare la dipendenza dal gioco

A livello nazionale è circa il 2,5% della popolazione a soffrire di problemi legati al gioco d’azzardo. Una percentuale bassa, ma che non può passare inosservata. Soprattutto se si mette la lente d’ingrandimento sulla nostra regione, tra le più onerose in quanto a spesa nel gambling, con la città di Milano apripista: sono tra le 40 mila e le 65 mila le persone che soffrono di ludopatia. 

Sono questi i dati messi in evidenza da Gianmaria Zita, direttore dell’unità Dipendenze dell’ASST Fatebenefratelli Sacco, pubblicati in occasione della campagna “Mettiamoci in gioco Lombardia”. “Nell’ultima rilevazione Ipsad 2017-2018 emerge che il 42,8% degli italiani tra i 15 e i 64 anni (17 milioni) ha giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi – spiega ancora l’esperto – percentuale che raggiunge il 45% (6 milioni di persone) nei giovani di 15-34 anni, ed è del 32,8% (poco più di 2 milioni di persone) nella popolazione tra i 65 e i 74 anni. Occorre che la politica ne parli.”

Servono infatti misure e regole precise per arginare un fenomeno sempre più diffuso. E in attesa che le istituzioni facciano la loro parte, ecco che da Oltremanica arrivano delle proposte interessanti. La rivista a carattere medico e scientifico “The Lancet”, infatti, ha studiato un centinaio di interventi sulla prevenzione e sulla riduzione del Gap, il gioco d’azzardo patologico, grazie al lavoro di 35 esperti e alla tecnica Delphi. Come riporta il sito italiano Gaming Insider, che ha tradotto lo studio Lancet, a essere studiate sono state la disponibilità e l’accessibilità, ma anche parametri come l’informazione, l’assistenza, la tecnologia, il prezzo. Alla fine, sono state valutate positivamente e con successo 81 tecniche, molte delle quali utilizzate con successo già da molti casinò online italiani. 

Tra queste tecniche c’è quella di fornire messaggi e feedback in tempo reale per mettere una pausa alla sessione di gioco oppure altri messaggi educativi, oppure la possibilità di autoescludersi dalle scommesse e mettere in stand by il proprio account. 

Altra strategia valutata positivamente dagli esperti di The Lancet è quella relativa alle restrizioni alla pubblicità e al marketing, vigente in Italia con il Decreto Dignità e nel Regno Unito con il Gambling Act, così come la comunicazione costante e duratura sul tempo trascorso online o sul denaro perso. 

Misure e strategie in cui l’Italia è in prima fila. Perché l’obiettivo principale è sempre lo stesso: rendere il gioco sempre più sicuro e responsabile. Per il bene di tutti.

Informazioni su redazione@

giornalista e scrittrice milanese, lavora sul web dl 1996 come freelance, ha creato diversi siti di informazione al servizio dei cittadini
Questa voce è stata pubblicata in Ludopatia e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *