Le tradizioni di Milano

Il rito Ambrosiano, in vigore in periodo addirittura precedente S.Ambrogio, che comunque ebbe il merito di rivederlo profondamente, fa si che la Chiesa Milanese abbia una liturgia diversa da quella romana. Nella Diocesi di Milano l’Avvento inizia l’11 novembre e dura sei settimane (nel rito romano inizia il 26 novembre e dura 4 settimane). La Quaresima poi non inizia il mercoledì delle Ceneri ma la domenica dopo. Altre differenze tra il rito ambrosiano e quello romano si riscontrano nei colori dei paramenti sacri, nella celebrazione della Messa, nella somministrazione dei Sacramenti.

LE TRADIZIONI PER LE FESTE

Fiera degli “O bei! O bei!” in occasione della festa del Patrono S. AMBROGIO
Lo stesso giorno, il 7 dicembre, si apre la stagione operistica al teatro La SCALA

La festa di Sant’Ambrogio racchiude in sé manifestazioni a carattere religioso, popolare, culturale e rappresenta un evento significativo per Milano. Ogni anno i milanesi ricordano il loro patrono, recandosi alla Messa, celebrata dall’Arcivescovo, nella basilica dedicata al Santo, seguendo un rituale che è rimasto costante nel tempo. La città, attraverso i suoi rappresentanti ufficiali e quelli delle categorie economiche e produttive, rende omaggio al Patrono. A partire dal 1866 nelle vie attorno alla Basilica si tiene la Fiera degli “Oh bei, oh bei”, manifestazione popolare particolarmente cara ai milanesi. La festa ha origini antiche e risale al 1288, periodo in cui essa si svolgeva nei pressi di Santa Maria Maggiore. La manifestazione ha luogo dal 7 all’8 dicembre ed è famosa per la presenza di numerose bancarelle ricche di colori e profumi, che creano un’atmosfera davvero suggestiva. Vi si può trovare una grande quantità di giocattoli, dolci tipici , oggetti d’antiquariato ed ogni sorta di cianfrusaglie. Per i bambini la fiera è come il “paese dei balocchi” ed è l’occasione giusta per farsi viziare da nonni e genitori…. anche in vista del Natale ormai vicino. Nello stesso giorno il Teatro alla Scala apre la sua stagione operistica. Ogni anno, in occasione della festa del patrono, centinaia di persone, tra cui personaggi famosi, si recano alla Scala per assistere alla prima rappresentazione della stagione. Solitamente l’apertura della stagione scaligera è affidata ad un’opera di Verdi, musicista molto amato dai milanesi.

Dal sito dell‘I.T.S.T. ARTEMISIA GENTILESCHI

Le tradizioni continuano con la messa di Mezzanotte in Duomo la Vigilia di Natale

IL CARNEVALE AMBROSIANO E LE MASCHERE TIPICHE


Proprio per merito del Rito Ambrosiano, mentre tutto il resto dell’Italia ha già finito di festeggiare, il carnevale arriva a Milano.
Meneghin e Cecca: le maschere milanesi
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Meneghino, è la maschera di Milano, compare sullo scorcio del Seicento come personaggio nelle commedie dialettali di Carlo Maria Maggi. Porta il tricorno, un cappello con tre punte, la parrucca con un codino, la giacca lunga rossiccia e marrone, i calzoni in cima al ginocchio verdi e in fondo le calze a righe rosse e bianche. Sotto la giacca indossa una camicia gialla con ai bordi del pizzo e un fazzoletto intorno al collo. Le scarpe sono marroni, della forma di una volta, con fibbia davanti. In mano porta un ombrellino rosa. Il suo vero nome è Domenico, mentre il diminutivo è “Domeneghin”. Chi è Meneghino? E’ lo zotico servo domenicale (donde il nome), dotato della saggezza popolare fatta di luoghi comuni, credulone, devoto ai padroni, tutto sommato simpatico e generoso, che ricorda in chiave moderna certi personaggi portati sullo schermo da Renato Pozzetto. Più tardi venne affiancato dalla “Cecca” e in coppia venivano effigiati fino a mezzo secolo fa quale portafortuna per le case milanesi. Personifica la maschera milanese che risponde, sempre pronto, alle domande spiritose.

LA CUCINA MILANESE


E’ noto che il veneto Ugo Foscolo, per ironizzare, alla fine del ‘700, sui gusti alimentari degli abitanti di Milano e dei territori circostanti, ribattezzò col nome di Paneròpoli la città dei Navigli. Non aveva tutti i torti: quella lombarda in generale e quella milanese-lodigiana in particolare, sono indubitabilmente cucine di latte e di panna, di burro e di mascarpone, di formaggio e di ricotta; e i lombardi, tanto quelli di pianura quanto quelli della montagna e delle valli, sono dei formidabili furmagiatt. Non c’è piatto, si può dire, nel quale, prima o poi non entri un po’ di burro, un goccino di latte o di panna, una grattugiata di formaggio………………….

ALCUNI PIATTI TIPICI

Bertolda – torta con farina di granturco
Büseca – trippa
Cassöla – verze e cotiche
Col e magun – colli e bargigli di pollo lessati
Cotulèta – fesa di vitello impanata e fritta con il burro
Crustin negà – involtini di vitello burro e salvia
Custulèta – nodino di vitello impanato e fritto con il burro
Less e mostarda – Carne lessa e mostarda
Less e salsa verda – Carne lessa e salsa verde
Minestra de fasö – minestra e fagioli
Öff in chereghin – uova in tegamino
Öff in ciàpa – uova sode
Oss büs – ossi buchi con contorno di risotto
Pan de mej – pane di farina di granturco
Panetun – panettone
Pan Mejin – pane dolce di farina di granturco
Pulenta e gurgunsöla – polenta e gorgonzola
Pulenta e merlüss – polenta e merluzzo tipico piatto del venerdì
Risott in cagnun – risotto con soffritto di cipolle e pancetta
Risott giald – riso con lo zafferano
Molti altri piatti tipici e ricette sono visibili qui: http://www.melegnano.net/gastronom000.htm
IL RISOTTO
La ricetta del risotto alla milanese addirittura in prosa:

“Gina, Gina, stavolta chi el risott voeui cural mi. Prepara bella netta la padella, che sem in sett o vott. El broeud te ghe l’ee bon ? Sì ? De manzetta ? Famel on poo saggià. Bon, bon, va là, sent che odorin ? El fa resuscità. El ris l’è del vialon rivaa su jer ? L’è mondaa ? Torna a dagh ona passada. Sù, sù, mett in padela el to butter e on tochell de scigola ben tridada. Mett a foeugh, fà tostà movend sul fond cont el cazzuu a fal de color biond. Dent el ris. Ruga. Bagnel cont el vin bianch, magher (mezz biccer). Dent el zaffran. Ruga. Fagh sugà el vin. Sent che odorin ! Sugaa ? Giò el broeud da man a man. Boffa sott che’l dev buj a la più bella de sentil a sparà in de la padella. Bagnel del tutt e rangiel giust de saa. Lassel coeus. Brava. Gratta giò el granon. Oi, oi sott, sotta foeugh chel s’è incantaa. Gina che risottin, che odor de bon ! Ten rugaa veh ! Adasi e dappertutt. Varda, l’è quasi all’onda, on cinq minutt. Giò che l’è pront. L’è moll ? Fa nient, el ven. Dent el grana abbondant e on bell tocchell de butter peu mantecchel ben, ben, ben, menand sù svelt che’l ven e bon e bell. Quest chi sì l’è on risott che var la spesa, on risott propi faa a la milanesa ! Cott al punt, mantecaa a la perfezion, bell, mostos, el te fà resuscità anca on mort ch’è crepaa d’indigestion. Tirel giò e mett on tavola che in là con tant d’oeucc e sospiren guardand chi. Servel, che vegni subit anca mi”.

IL PANETTONE – Il dolce di Milano

Il panettone di Milano
“El panetun” è il dolce tradizionale milanese. Famosissimo ed esportato in tutto il mondo ha una paternità contesa. Due le pasticcerie che si vantano di averlo inventato: la pasticceria Biffi e la pasticceria Cova. Ma la fortuna del dolce ambrosiano arrivò con il pasticcere Angelo Motta che aveva la bottega in via della Chiusa, e che inventò il marchio a forma di “M” che ricorda la facciata del Duomo, e successivamente con Giocacchino Alemagna. Questa concorrenza durò fino agli anni 70. Oggi i due grandi marchi sono stati acquistati dalla Nestlè.

FESTE E SAGRE

Queste manifestazioni fanno parte della tradizione milanese e, ogni anno, raccolgono l’adesione massiccia dei cittadini:
Corteo dei Re Magi – si tiene il 6 gennaio
Carnevale Ambrosiano – periodo di carnevale fino al primo sabato di Quaresima Tredesin de mars – Ricorrenza che ricorda l’arrivo a Milano di San Barnaba e celebra gli inizi della bella stagione – 13 marzo
Fiera dei Fiori – si svolge a Pasquetta Festa dei Navigli – si tiene la prima quindicina di giugno

Pagine correlate:

Curiosità

Dialetto

Patrono 

Panettone

Piatti milanesi

dai siti:

Storia di Milano
Storia di Milano – Wikipedia

Agenda Milano
Ricerche Milanesi